La vicepresidente Stasi sul trasporto in Calabria
"La dura presa di posizione da parte di Trenitalia ci penalizza molto, e le soppressioni operate dal mese di dicembre, sui treni a lunga percorrenza, - si legge in una nota della vicepresidente Antonella Stasi - creano enormi disagi ai viaggiatori della Regione Calabria, oltre che mettere a rischio centinaia di lavoratori. Lo consideriamo uno sgarbo fatto ai danni non solo della Calabria ma di tutto il SUD, e conferma una tendenza che è quella di un’Italia che viaggia a due velocità, con un’azienda solo apparentemente di diritto privato che attua una cieca strategia commerciale a vantaggio dell’alta velocità, completamente assente in Calabria, e a discapito di ben 16.000 Km di servizio ferroviario tradizionale.
Ma lo voglio ricordare: nessuna competenza è attribuita alla Regione sui servizi di lunga percorrenza, ed il lavoro che comunque sta portando avanti la Regione Calabria, con l’attività del consigliere Fausto Orsomarso e del Presidente Scopelliti è, sicuramente, un’azione importante per tentare di far ritornare indietro sui propri passi l’AD Moretti e mediare una soluzione. La sede naturale di questa trattativa rimane quella nazionale con il coinvolgimento del Ministero dello Sviluppo Economico delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Confidiamo - continua la vicepresidente - in una positiva risoluzione della vicenda auspicando l’accettazione da parte di Trenitalia della duplice proposta firmata da Orsomarso, dove da una parte si chiede il ripristino della coppia treno ex IC 782/785 Reggio Calabria – Milano, da riprogrammare (almeno 5 giorni su 7) con il seguente itinerario: Reggio Calabria, Catanzaro, Crotone, Sibari, Cosenza, Paola, Napoli, Roma. E da Roma vetture per Milano e per Torino e viceversa. Rimane pertanto non accettabile la soppressione di treni, basata solo su discutibili dati economici, che rischia di ridurre l’appetibilità economica del nostro territorio oltre che il diritto alla mobilità dei calabresi . E se da un lato oggi godiamo dell’importante risultato di poter vedere finalmente elettrificata la linea ferroviaria jonica, di contro non accetteremo impassibili la decisione drastica di riduzione di servizi ferroviari essenziali, e l’intervento regionale non si limiterà in una burocratica lettera, ma ad azioni e pressioni concrete come quelle già messe in campo nei confronti dei Ministeri competenti e ovviamente nei confronti del Gruppo Ferrovie dello Stato. E’ importante lavorare in sinergia attraverso una doppia azione, politica e istituzionale, che conduca ad azioni congiunte. Di fronte ad una ulteriore risposta negativa da parte di Trenitalia, siamo pronti ad avviare una eclatante protesta che sicuramente potrebbe vedere coinvolti, anche i colleghi delle altre regioni del sud".