Problemi all’auto di servizio per magistrato Dominijanni
Nuovi problemi ai mezzi di trasporto assegnati al sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Gerardo Dominijanni. Questa mattina, l'auto sulla quale il magistrato viaggiava, partita da Roccella Jonica dove il magistrato vive per raggiungere Catanzaro, ha avuto un guasto ai freni che ha costretto il pm e l'autista ad arrivare in citta' con grande cautela e procedendo ad una velocita' estremamente ridotta. Dominijanni ha segnalato il problema all'ufficio competente, dove e' stato informato che non ci sono altri mezzi a disposizione della Procura e dunque si potra' solo procedere ad aggiustare la macchina rotta. Nel frattempo il magistrato si muovera' con l'auto privata, come lui stesso ha spiegato stamane. Nei giorni scorsi Dominijanni aveva avuto altri problemi del genere, poiche' in un'occasione l'auto sulla quale viaggiava era rimasta senza benzina, ed in un'altra, invece, a fermarsi per un guasto era stata la macchina utilizzata dalla scorta del magistrato. Il sostituto procuratore, dopo anni trascorsi alla Direzione distrettuale antimafia, lo scorso dicembre ha chiesto ed ottenuto di passare alla Procura ordinaria anche a seguito del fatto che nel corso di alcune indagini e' emerso un progetto della criminalita' per portare a termine un agguato ai suoi danni. "Voglio che sia chiaro che la mia decisione non e' dovuta alla paura di fare il lavoro che faccio da anni ed anni in questa provincia - aveva spiegato Dominijanni commentando la sua scelta di lasciare l'antimafia -, ma alla presa di coscienza dello scarto che c'e' tra quello che risulta essere il livello di protezione previsto nei miei confronti, e quello che in concreto viene garantito. Cio' che e' previsto sulla carta, in termini di misure per tutelarmi - aveva concluso il pm -, non corrisponde a quello che avviene nella pratica". Oggi, infine, rispondendo ai giornalisti in merito ai problemi avuto con l'auto di servizio, il magistrato si e' limitato a dire "la cosa non fa piu' notizia, considerato lo stato in cui siamo ridotti sembra anzi una cosa normale".