La delegazione Fai di Catanzaro a Cosenza
È stata una giornata davvero coinvolgente - si legge in una nota - quella di domenica appena trascorsa, 15 Gennaio, dalla Delegazione FAI di Catanzaro, in visita nella vicina città di Cosenza. Tanti gli spunti culturali, diversi i momenti di approfondimento. La Delegazione è partita di buon mattino alla volta della città bruzia ed esattamente di Palazzo Arnone, sede della Galleria Nazionale. Quasi contemporaneo l’arrivo della Delegazione catanzarese con quello della Delegazione della Locride. Entrambi i gruppi sono stati accolti dalla Delegazione locale, quella cosentina. L’antico Palazzo Arnone, situato sul Colle Triglio, risulta subito affascinante. Dal piazzale antistante sembra quasi possibile toccare il centro storico. Il palazzo, iniziato a costruire da Bartolo Arnone agli inizi del XVI secolo, fu sede del Tribunale e della Regia Udienza. Dopo un periodo di abbandono, iniziarono i lavori per l’adattamento della struttura a sede museale. Oggi vi trova collocazione permanente una pinatoteca, con opere di Pietro Negroni, Luca Giordano e Mattia Preti. Inoltre, è sede di mostre temporanee di alto profilo, tra le quali quella nel 2009 dedicata ad Umberto Boccioni. Al primo piano di Palazzo Arnone è custodita una delle opere d’arte più importanti della Calabria.
Si tratta dell’Arazzo di Gerace, proveniente dal Palazzo Vescovile della cittadina locridea. E’ un capolavoro fiammingo di Jan Leyniers, che è stato presentato nella Galleria Nazionale di Cosenza in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. E’ terminato il restauro dell’Arazzo di Gerace, che in tal modo potrà tornare ad arricchire la collezione del Museo Diocesano della cittadina reggina, di cui era presente il Direttore, Giacomo Oliva. Rappresenta uno dei più preziosi manufatti conservati nella regione, testimonianza della prestigiosa scuola fiamminga e dei rapporti culturali della nobiltà e del clero calabresi. La Delegazione FAI di Catanzaro, guidata da Carmen Audino, ha avuto modo di apprezzare dal vivo un’opera che si distingue per rarità e pregio.
Alla presenza del Presidente Regionale FAI, Anna Lia Paravati Capogreco, la delegazione catanzarese e quella locridea sono state condotte dalla pregevole e competente guida della delegazione cosentina nella Galleria Nazionale alla scoperta delle opere di Luca Giordano e di Mattia Preti. Tra queste presenti Il martirio di San Sebastiano, Ercole libera Prometeo ed Ercole libera Teseo.
Dopo una meritata sosta - continua la nota - pranzo in un ristorante dello storico quartiere Arenella, sul lungo Crati, la delegazione catanzarese ha proseguito la giornata culturale alla volta del caratteristico centro storico, ricco di vicoli, scalinate, viuzze e fontanelle che lo impreziosiscono. Prima fermata la Cattedrale. Il Duomo di Cosenza, Santuario della Vergine del Pilerio, sorge nel cuore del centro storico. Costruito intorno alla metà dell’XI secolo, vanta più stili architettonici, grazie alla sua millenaria storia. Nello scorso ottobre è stato riconosciuto come Patrimonio testimone di cultura di pace dall’UNESCO.
Si prosegue poi su Corso Telesio fino a Piazza XV Marzo, che ospita il Palazzo del Governo, il Teatro Rendano e la statua raffigurante Bernardino Telesio, filosofo e naturalista italiano, nato nel 1509 proprio a Cosenza. Sullo sfondo anche l’Accademia Cosentina, al tempo Telesiana. L’ultima tappa di una giornata senza dubbio da ricordare per tutti i presenti è stata quella al Museo dei Brettii e degli Enotri, situato nel complesso monumentale di S. Agostino, nei pressi del fiume Crati. Le testimonianze di un’epoca, che va dalla preistoria all’età romana, raccontate per cronologia, e all’interno di ogni vetrina per tipologia, in un allestimento attento alla comunicazione, pensando in particolare a giovani e studenti. Ripercorrere la storia calabra di millenni addietro è stata esperienza importante.
Prima il dominio degli Enotri, stabilitisi nell’attuale Sibaritide e saccheggiati dai Greci che fondarono la Magna Graecia. Cosenza rivestiva un’importanza particolare, capitale di un vasto territorio e controllore di quasi tutte le città della Magna Gracia calabra che, una dopo l’altra, caddero sotto i colpi degli attacchi del popolo dei Brettii, i quali, proprio nell’attuale Cosenza innalzarono la loro capitale, dandole il nome di Consentia, dal “consenso” espresso dalle altre città del Bruzio affinchè ne diventasse la capitale. Siamo nel IV secolo a. C. e la Valle del Crati acquista un’importanza strategica notevolissima. La forza della città diede coraggio ai Bruzi di affrontare l’Impero Romano, che però riuscì a sottomettere la città ed il suo popolo, facendone una delle sue stazioni, nella Via Capua – Rhegium, attuale Via Popilia o Via Annia. Seguì l’Impero di Augusto che diede nuova prosperità ed il passaggio di Alarico, Re dei Visigoti, che, dopo il sacco di Roma, morì a Cosenza e fu sepolto sotto il fiume Busento.
Una storia millenaria, dunque, quella di Cosenza, che divenne in età moderna capitale della Calabria Citeriore. Un’esperienza unica quella vissuta nella città calabrese, la prima per la nuova Delegazione FAI di Catanzaro, costituita nello scorso mese di dicembre.
“E’ stata una giornata davvero bella – ha affermato il Capo Delegazione Carmen Audino – abbiamo visto luoghi suggestivi, che fanno parte del passato della nostra terra, la Calabria. Oggi è stato il primo appuntamento per la nostra delegazione, ho visto uno spirito unitario che mi induce ad essere fortemente fiduciosa nel lavoro che svilupperemo. Eravamo in tanti e spero, anzi sono convinta, che lo saremo anche nelle prossime iniziative culturali che organizzeremo”. Concetti rimarcati dalla Presidente Regionale FAI, Anna Lia Paravati Capogreco, secondo cui “oggi Palazzo Arnone ed il centro storico di Cosenza hanno rappresentato un luogo simbolo per condividere le esperienze di tre delegazioni calabresi FAI, quella catanzarese, quella locridea e quella cosentina, protagonista quest’ultima di un’accoglienza di qualità. Una giornata che scrive un pezzo di storia di FAI in Calabria”.