Lettera ai consiglieri di Mario Occhiuto

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera che Mario Occhiuto scrive ai consiglieri sulla lettera di Mons. Nunnari.

"Gentili colleghi Consiglieri,
colgo l’occasione per rivolgermi a voi, ringraziandovi sinceramente per la collaborazione, sempre attiva e preziosa.
Operiamo quotidianamente con entusiasmo, determinazione, onestà, nel portare il più possibile a compimento i contenuti del Programma con il quale ci siamo presentati ai Cittadini.

Passione e decisione: siano questi i principi che ci accompagnino, insieme al rispetto per tutti i Cittadini e all’amore per la nostra Città, nella convinzione che la Casa Comunale debba essere la Casa di tutti e nella quale i cittadini trovino gli Amministratori dai modi sempre cordiali e garbati, disponibili all’ascolto e nel trovare la soluzione dei problemi che ognuno di voi ha posto.
In questi mesi, però, non sono mancate incomprensioni ed amarezze, che spero saranno dimenticate dall’arrivo di gioie e soddisfazioni.
Mi riferisco alle critiche pretestuose, agli apriorismi faziosi, alla malafede di chi vorrebbe scaricare sul Comune compiti e responsabilità che non ha: penso a chi capziosamente invia al comune, strumentalizzandola, gente disperata in cerca di un lavoro, o a chi organizza manifestazioni col solo scopo di tentare di bloccare l’entusiasmo che stiamo dimostrando.

Il Comune non è una fabbrica di clientele, né un’agenzia di collocamento, il comune è una delle fonti di sviluppo sostenibile, dal quale scaturiranno occasioni di vita migliore, è il luogo dell’ascolto del disagio sociale, è un luogo che deve essere ispirato alla concretezza.
Stiamo tentando fortemente di creare occasioni di lavoro: penso alla zona franca in centro storico e ad i suoi incentivi, penso al sostegno alle attività commerciali che abbiamo posto in essere durante il Natale, penso alle grandi opere pubbliche programmate. Ma tutte queste cose non potranno mai risolvere nella sua totalità il problema della disoccupazione, che – ripeto – non può essere una questione da ascrivere al solo ente locale ed alle sue limitate risorse finanziarie.

A tutti voi chiedo comprensione se obiettivi previsti o difficoltà incontrate in questo primo semestre non sono stati raggiunti o risolti; pur con tutta la nostra buona volontà i limiti dell’azione dell’uomo e quindi delle Pubbliche Amministrazioni esistono ed esisteranno sempre.
E’è per tale motivo che dobbiamo anelare sempre al meglio in una ottica di sguardo responsabile al domani e – ricollegandomi al nostro Vescovo, Monsignor Nunnari, autentica guida spirituale ed educativa della nostra comunità, al quale voglio qui esprimere gratitudine e stima – intendo concludere con le parole della sua Lettera Pastorale che con la presente intendo donarvi; quelle parole che ci invitano ad impegnarci oggi nel curare la pianta anche se non saremo qui domani quando nasceranno i suoi frutti; quelle parole che con semplicità ci dicono cosa è davvero lo sviluppo sostenibile: Ogni decisione che prendiamo avrà ripercussioni su quelli che non ci sono ancora e che quindi non conosciamo. Agire per il bene comune vuol dire operare anche per costoro."