Cosenza: appello del Vescovo al Prefetto per salvare l’associazione San Pancrazio
L’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, monsignor Salvatore Nunnari, ha espresso solidarietà e vicinanza all’Associazione di volontariato San Pancrazio di Cosenza che in questi giorni ha ricevuto, da parte dell’AIAS - Associazione Italiana Assistenza Spastici, sezione di Cosenza, la notifica di un atto di precetto teso ad ottenere lo sgombero dei terreni e degli altri immobili delle “Serre” di Vadue di Carolei dove operano due cooperative sociali a favore di persone disabili e svantaggiate. Il presule cosentino in una lettera ha chiesto l’intervento del Prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro, al fine di cercare una soluzione attraverso un tavolo operativo per salvaguardare e sostenere i volontari delle due associazioni. Il testo integrale della lettera che monsignor Nunnari ha inviato al Signor Prefetto di Cosenza:
“Mi appello a Lei, massima Autorità che rappresenta lo Stato a Cosenza, per chiedere un intervento sulla delicata situazione che si è venuta a creare in località “le Serre in Vadue di Carolei”. Su di un vasto terreno appartenente all’associazione AIAS è presente, con un contratto di locazione con la Regione Calabria, l’associazione San Pancrazio e con essa interagiscono due cooperative sociali: “Le Serre” e “L’arcadinoè”. Il ventisei novembre scorso ho partecipato (insieme agli assessori comunali di Cosenza e dell’Asp) ad un convegno svoltosi proprio presso la sede dell’Arcadinoè alle serre di Carolei. Lì ho avuto modo di sapere che dopo varie e travagliate vicende, sul merito delle quali non desidero esprimere alcun giudizio, l’associazione San Pancrazio e le due cooperative ad essa collegate rischiavano di dover sgombrare l’area. Oggi ho saputo che esiste un atto di precetto che impone di sgombrare la zona. Desidero chiedere che sia convocato al più presto un tavolo operativo presso la Prefettura di Cosenza per cercare una soluzione nel rispetto delle decisioni autonome, e sempre da salvaguardare, del giudice del Tribunale di Cosenza. La mia perciò non è una polemica con il giudice né con l’AIAS. Ho avuto modo di conoscere bene l’associazione San Pancrazio che da anni svolge una meritoria azione di volontariato nel territorio, la stessa Caritas diocesana in più occasioni è intervenuta per sostenere le sue attività a favore dei minori e dei diversamente abili. In particolare però sono rimasto colpito dall’impegno dell’Arcadinoè che si occupa di agricoltura sociale creando opportunità terapeutiche (grazie alla collaborazione con i psichiatri dell’Asp di Cosenza) e di possibile inserimento lavorativo a tanti giovani )circa 40) di Cosenza e Rende. È vero che ci sono i diritti legali dell’AIAS, ma ci sono anche quelli acquisiti negli anni da parte di malati, delle loro famiglie e dei volontari. Mi domando se i diritti dei malati possono essere dimenticati? Se iniziative di carattere sociale così importanti possono essere chiuse senza che le autorità politiche, amministrative e sociali non tentino una soluzione sempre nel rispetto delle regole. Faccio perciò appello alle istituzioni politiche e amministrative perché le parti possano incontrarsi, io stesso sono a disposizione, per evitare che tante persone perdano un importante punto di riferimento, di serenità e cura”.