Messina: interrogazione parlamentare per Cavallerizzo
Il deputato dell’Idv Ignazio Messina, unitamente al Capogruppo Massimo Donadi e all’On. Porcino, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello Sviluppo economico delle Infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell’Ambiente, Al Ministro dell’Economia,per sapere, se non si intendano adottare le opportune iniziative volte a recuperare e “riportare in vita” il borgo storico di Cavallerizzo, consentendo così la rinascita di un tessuto culturale, storico e antropologico che rischia di perdersi definitivamente e se non si ritenga indispensabile attivarsi al fine di consentire il rientro della gran parte dei residenti che in questi anni hanno chiesto con forza di poter tornare a vivere nelle loro abitazioni del borgo.
L’interrogazione, dice Messina- è stata sollecitata da Franco Portella dirigente e dall’Associazione “Cavallerizzo Vive con il suo Segretario, Antonio Madotto e si è resa necessaria anche per sapere se non si intenda attivarsi – nell’ambito delle proprie prerogative – al fine di consentire il ripristino, dopo sette anni, della viabilità della strada provinciale indicata in premessa, che ha penalizzato e penalizza fortemente la vita sociale ed economica e dunque lo sviluppo e la crescita dei paesi che da questa strada erano collegati. Si è assistito all’abbandono dell'antico borgo, nel corso di questi anni, oggi posto sotto tutela da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, anche se, in conseguenza della frana del 2005, solo l'11% delle case sono andate distrutte, ossia 35 abitazioni su 230 attualmente presenti. Il borgo è rimasto esattamente come sei anni e mezzo fa. Le abitazioni salvate sono rimaste integre, quelle poche distrutte o lesionate non sono state mai recuperate. Per sole 35 case si è deciso di abbandonare un intero paese e di realizzare un nuovo insediamento abitativo. Una new town, peraltro posizionata su una zona a rischio frana, ancora oggi in via di completamento e in pratica.In questi anni, è nata un’associazione denominata significativamente “Cavallerizzo Vive-Kajverici Rron”, con l'intento di recuperare l'antico borgo abbandonato. Dal maggio 2008 detta associazione ha intrapreso una azione legale contro la delocalizzazione del borgo di Cavallerizzo perché per costruire il paese nuovo, sono stati impiegati finora più di 52 milioni di euro e altri fondi servono per il completamento di quest’opera inutile e comunque sproporzionata. Si è peraltro avuto notizia che mancano le risorse finanziarie per la costruzione di una Chiesa e della scuola. Con la scelta di realizzare queste nuove abitazioni, è stato completamente stravolto lo stile di vita, nonché il tessuto culturale, storico, antropologico e soprattutto urbanistico di questo borgo, sostituito con squallidi casermoni di cemento, senza “vita”, ed in una zona franosa e a forte rischio sismico.
Evidenti sono gli interessi economici e imprenditoriali che stanno dietro la decisione di realizzare il nuovo insediamento residenziale di Cavallerizzo, che sta comportando un vero e proprio spreco di denaro pubblico, laddove sarebbe probabilmente bastata anche la metà dei fondi finora impiegati per risanare e recuperare questo storico paese. Nei cantieri hanno lavorato imprese della riconducibili a Diego Anemone, l’imprenditore indagato”.