Inchiesta “Tucano”, in sette a giudizio e cinque prosciolti
Inchiesta "Tucano", in sette a giudizio e cinque prosciolti
Cinque proscioglimenti totali, sei rinvii a giudizio ed un rito abbreviato. Si e' conclusa l'udienza preliminare per le dodici persone del crotonese coinvolte nell'inchiesta antimafia battezzata "Tucano", quali presunti componenti di un gruppo 'ndranghetista satellite della cosca Arena di Isola Capo Rizzuto.
Associazione mafiosa ed estorsione le accuse di cui devono rispondere gli indagati che, secondo gli investigatori, controllavano il villaggio "Tucano" (da cui il nome dell'operazione) di Isola Capo Rizzuto, nota localita' turistica del crotonese, imponendo il pagamento di tangenti, l'assunzione di personale e le ditte che potevano rifornire la struttura di beni e servizi. Nel procedimento si sono costituiti parte civile la Regione Calabria, le Province di Crotone e Catanzaro, il Comune di Isola capo Rizzuto. Nell'aula bunker in via Paglia, a Catanzaro, il giudice dell'udienza preliminare Tiziana Macri' ha emesso questa sera le proprie decisioni.
Sono stati scagionati da ogni accusa Rosario Lentini, Paolo Lentini, Carmine Scerbo, Francesco Scerbo (del '49), e Vincenzo Morelli, difesi dagli avvocati Aldo Trunce', Luigi Villirilli e Mario Prato. E' caduta l'accusa di associazione a delinquere per Vincenzo Domenico Lentini, il quale al futuro processo, che iniziera' il 24 maggio davanti al tribunale collegiale di Crotone, rispondera' solo di una tentata estorsione. Assieme a quest'ultimo sono stati rinviati a giudizio Antonio Romeo Scerbo, Giancarlo Scerbo, Romolo Scerbo, Francesco Scerbo (del '76), e Nicola Arena, il boss storico che avrebbe dato il via agli Scerbo per occuparsi del villaggio "Tucano". Infine, il giudizio abbreviato chiesto da Giuseppe Speranza, unico imputato di Gioia Tauro, si terra' l'8 giugno.
L'inchiesta "Tucano", condotta dalla Guardia di finanza e diretta dall'allora sostituto procuratore della Dda Sandro Dolce, il 25 giugno scorso e' sfociata in un blitz per l'esecuzione di un'ordinanza cautelare a carico di cinque persone.