Chiusura stazione di Sibari, le dichiarazioni di Michele Grande
È di pochi giorni fa la notizia quasi certa della chiusura della stazione ferroviaria di Sibari entro il mese di Luglio di quest’anno. Futuro e Libertà non ci sta e, attraverso le parole del Coordinatore FLI Alto Jonio, Michele Grande, esprime il suo dissenso verso l’ennesima, probabile “mazzata” nei confronti dei cittadini del comprensorio. “Dopo la chiusura dell’ospedale, l’accorpamento delle scuole, la chiusura prevista degli uffici del Giudice di Pace a Trebisacce ed Oriolo e il disinteresse totale dei governi nei nostri confronti in materia di viabilità, sviluppo, sanità e cultura, la situazione è diventata davvero insostenibile. Non è assolutamente accettabile che – continua il comunicato -, per quanto riguarda l’Alto Jonio, negli ultimi mesi si senta parlare solo di tagli. La stazione di Sibari rappresenta uno snodo cruciale per la rete ferroviaria calabrese, una struttura attiva e a disposizione dei cittadini dal 1864. La sua chiusura rappresenterebbe l’ennesimo scippo per l’Alto Jonio Cosentino: è evidente che, dopo la soppressione di numerose tratte ferroviarie come lo storico Crotone – Milano, l’intento sia quello di completare l’opera privandoci della possibilità di utilizzare il treno come mezzo di trasporto, ma noi ci opporremo con tutte le forze perché uno scenario del genere, se alle notizie degli ultimi giorni dovessero seguire i fatti, sarebbe alquanto agghiacciante.” Grande analizza la situazione senza far mancare un appello alle forze politiche locali: “È necessario che lo spettro di un annientamento del servizio ferroviario locale venga scongiurato attraverso la sinergia tra i partiti politici, - prosegue Grande - lungi da ostilità, campanilismi e divergenze inutili. La chiusura della stazione di Sibari si rivelerebbe un colpo tremendo al commercio locale, alle famiglie che ricavano il proprio sostentamento dall’occupazione presso tale area e all’immagine complessiva del comprensorio e dei suoi cittadini: un quadro inquietante caratterizzato da tagli che devastano la politica turistica visto il flusso di utenti che riempiono la stazione, molto comoda per raggiungere diversi centri, durante le stagioni estive. Siamo stanchi di essere calpestati nei diritti e nella dignità e di essere considerati come cittadini di quarta categoria.”