Maltempo: Sibari antica ancora sott’acqua, piano anti-sciacalli
Sibari antica resta sommersa da quattro metri di acqua provocati dall'esondazione del fiume Crati. Ancora non è stata fatta nessuna stima dei danni poiché la massiccia presenza di acqua non rende possibile verificare cosa è stato colpito negli ettari di terreno che accolgono una delle più grandi aree archeologiche d'Italia, sicuramente tra le più importanti per la presenza di tre città sovrapposte: le magnogreche Sybaris e Turi sul fondo, la romana Copia in superficie.
Sul posto s'è recata in visita pure la soprintendente regionale ai Beni archeologici, Antonella Bonomi. Le forze dell'ordine hanno attivato un piano anti sciacallaggio per evitare che, soprattutto di notte, malviventi possano approfittare della situazione per rubare pezzi preziosi dagli scavi. Il Comune di Cassano informa che è stata tamponata la falla che si era aperta nell'argine lungo il fiume Crati, causa dell'allagamento. Quindi è iniziata la difficile opera del deflusso delle acque dal sito.
"Protezione Civile, Vigili del Fuoco ed anche il Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini dello Ionio Cosentino - spiegano dal municipio - hanno messo a disposizione delle idrovore che già da stamani hanno iniziato a tirare via acqua dall'importante sito archeologico". Il sindaco Gianni Papasso ha iniziato una serie di incontri anche per concertare coi vari enti un piano di intervento più immediato e incisivo possibile. Anche la Regione assicura che farà la sua parte affinché "neppure un pezzo di storia vada perduto".