Parco archeologico Sibari: Caligiuri richiama l’attenzione del Governo
Il dramma del parco archeologico di Sibari deve diventare questione di interesse nazionale. Per questo oggi, in occasione della seduta della Conferenza Stato-Regioni, l’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri inviterà i suoi colleghi assessori di tutte le regioni d’Italia a sottoscrivere un documento da presentare al Governo per chiedere all’esecutivo di intervenire con urgenza per affrontare i danni causati dallo straripamento del fiume Crati.
Questo l’impegno assunto da Caligiuri nel corso del sopralluogo a Sibari, effettuato ieri insieme al presidente della Quarta commissione consiliare regionale Gianluca Gallo, alla presenza, tra gli altri, della direttrice del polo archeologico sibarita, Silvana Luppino, e dei sindaci di Cassano Ionio, Francavilla e Trebisacce, rispettivamente Giovanni Papasso, Leonardo Valente e Franco Mundo, oltre che del presidente del Consorzio di Bonifica, Marsio Blaiotta. Dopo una visita al parco del Cavallo, ancora ricoperto da diversi metri d’acqua e fango, s’è svolta una riunione operativa, ospitata nei saloni del museo archeologico nazionale della Sibaritide.
La gravità della situazione è stata richiamata da tutti gli intervenuti, in particolare dai sindaci del territorio, che hanno sollecitato massima attenzione per Sibari e per tutti gli insediamenti archeologici del comprensorio. Per liberare l’area archeologica dalle acque del Crati, ha ipotizzato invece Blaiotta, servirà almeno un’altra settimana. Tempo prezioso, da impiegare lavorando per attivare canali di finanziamento necessari per il ritorno alla normalità.
In questa direzione, la scelta di passare dalla Conferenza Stato-Regioni per dare un respiro istituzionale nazionale alla tematica. Ma saranno anche altre le strade che saranno percorse. “L’assessore Caligiuri – spiega Gallo – ha dato la disponibilità a valutare con gli uffici del suo assessorato la mia richiesta di stanziare immediatamente un primo finanziamento a sostegno dei lavori indispensabili per il ripristino della fruibilità del parco. Inoltre, ci si attiverà per ottenere stanziamenti da ritagliare nell’ambito del fondo nazionale di coesione ed all’interno delle somme che l’Anas corrisponderà, a titolo di ristoro ambientale, per i lavori di ammodernamento della statale 106”.
Conclude Gallo: “Terremo accesi i riflettori sulla vicenda, puntando ad un coinvolgimento diretto del Governo per riuscire, di concerto con gli enti locali interessati, a restituire quanto prima alla normalità uno spicchio di storia e di cultura che appartiene non solo alla Calabria ed all’Italia, ma al mondo intero”.