Provincia di Crotone: un minuto di silenzio per ricordare
La pagina più dolorosa della storia della Seconda Guerra Mondiale è senza dubbio quella che riguarda le stragi di civili. In esse si rivelò tutto l’orrore di una guerra combattuta non solo contro gli eserciti nemici, ma contro l’intera popolazione. Certamente, anche i bombardamenti aerei contro le città, che negli anni 1940-1945 raggiunsero livelli di straordinaria intensità, possono essere considerati come stragi di civili, culminate nei massacri di Hiroshima e Nagasaki. Ma gli uomini, le donne ed i bambini che morirono in quei bombardamenti furono vittime di strumenti bellici guidati, sì, da uomini, ma che colpivano a caso, e da lontano.
Ci furono invece altre stragi, compiute dalle SS e dalla Wehrmacht, nel corso delle quali gli uccisori ebbero davanti a sé le loro vittime, che avevano scelto essi stessi, spesso in base alla razza o a una ideologia. Le responsabilità individuali, perciò, furono molto gravi. E nessuna di quelle stragi avvenne per errore, come accadde invece, frequentemente, nel corso dei bombardamenti aerei. È in questo contesto che si perpetra l’orrore della Shoah. Venerdì 27 gennaio, nel sessantesimo anniversario dell’apertura dei cancelli di Auschwitz si celebra nel nostro Paese, per il dodicesimo anno, il “Giorno della memoria” .
“Anche quest’ anno –dichiara il presidente della Provincia di Crotone Stano Zurlo- dobbiamo avviare una profonda riflessione su quanto accadde nei campi di concentramento nazisti, al fine di conservare viva la memoria di quel periodo della storia europea e del nostro Paese e perché sia scongiurato per sempre il ripetersi di simili tragedie. La memoria della Shoah è diventata pertanto un elemento fondante del moderno concetto di cittadinanza e di identità europea. Occorre non dimenticare -conclude Zurlo- per creare un futuro libero che tenga ben vivo il tributo di quelle vittime dell’atrocità dell’uomo contro uomo”. In occasione della ricorrenza, giorno 27 alle ore 12.00, all’interno del palazzo provinciale verrà osservato un minuto di silenzio.