Acqua in Calabria. Ambiente Italia salva solo Saracena

Calabria Attualità

Riceviamo e pubblichiamo comunicato di Lenin Montesanto in merito alle problematiche dell'acqua in Calabria e alla trasmissione di rai 3 Ambiente Italia

"Ciclo integrato dell’acqua in Calabria inesistente, intervento non più rinviabile da parte del legislatore regionale, responsabilità diffuse e condivise nel malfunzionamento generale del sistema attuale, casi di comuni che ricevono dalla società mista Sorical il doppio dell’acqua loro necessaria (dispersione o non fatturazione?), tariffe e qualità contestate all’Arpacal, le vicende di Lamezia e di Cosenza, l’80% di perdita nella distribuzione certificato dalla Corte dei Conti e, infine, l’isola felice: il singolare caso positivo di Saracena, sul pollino. Dopo il record nazionale fatto registrare in tema di differenziata e di tracciabilità telematica dei rifiuti, prima ancora del referendum sull’acqua pubblica, la cittadina celebre per il Moscato Passito, ha di fatto ri-pubblicizzato l’acqua, unificando le tradizionali 4 fasi del servizio idrico integrato, così come previste dalla Legge GALLI dl 1994: adduzione, captazione, distribuzione e depurazione.

Ad occuparsi, oggi Sabato 4 Febbraio, dell’esemplare caso di Saracena, attraverso un’intervista al Sindaco Mario Albino Gagliardi, protagonista dell’avvio pionieristico qualche anno fa di una gestione integrata più efficiente delle acque e dunque meno costosa per il cittadino, è stata Rai 3 nazionale, nel servizio TGR Ambiente Italia condotta da Beppe Rovera con la regia di Mia Santanera. Nel corso del suo “viaggio dell’acqua” in Italia, per capire cosa è effettivamente cambiato dopo l’esito del referendum sull’acqua pubblica di mesi fa, lo speciale di Ambiente Italia ha raccolto le considerazioni di sindaci, cittadini e rappresentanti dei diversi forum e comitati per l’acqua pubblica, da Napoli a Cremona, da Genova a Saracena.

Quello che è emerso è uno scenario quasi coerente, nella delusione diffusa nel Paese ma anche nelle mobilitazioni in atto, per ottenere uno dei primi effetti ai quali ambiva il referendum: quello cioè di vedere ridotto il costo della bolletta finale per il cittadino, depurata ad esempio della “remunerazione del capitale investito”. Nessuno, infatti, ha ridotto le tariffe! Tutto sembra rimasto come prima. Da qui l’iniziativa di diverse “campagne di obbedienza civile” (rispetto al dettato referendario!) per ottenere le riduzioni attese ed alle quali i soggetti gestori devono attenersi.
Tra gli intervistati, oltre al Sindaco Gagliardi, anche Luigi De Magistris Primo Cittadino di Napoli dove – è stato spiegato nel servizio – è stata avviata la ri-pubblicizzazione dell’acqua. Una battaglia – ha tra l’altro detto De Magistris – che ne anticipa altre sui beni comuni. Un concetto, quello del bene comune che – ha aggiunto – va oltre quello di bene pubblico!"