Cgil Gioia Tauro. Superare le polemiche utilizzando il confronto
Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa di Antonino Calogero, segretario generale Cgil Gioia Tauro
"Non è nello stile e nella Storia della Cgil chiedere scuse formali, non perché ci appartenga il primato della verità e dell’infallibilità, ma perché non scindiamo mai la sostanza dalla forma. Siamo convinti di aver fatto il nostro dovere affrontando i diritti dei lavoratori legati alla gestione delle Amministrazioni locali. Tuttavia se l’esercizio delle prerogative sindacali ha suscitato attenzione da parte dei sindaci, ciò vuol dire che la direzione dell’intervento pubblico, su provvedimenti adottati contro i nostri dirigenti e i nostri iscritti (non siamo abituati a chiedere favori e passi indietro a nessuno), ci impegna in procedure di tutela individuale dei responsabili di area interessati. Quindi quanto accaduto crediamo vada approfondito ulteriormente nel merito delle singole determinazioni.
La nostra storia di democrazia e di valori è testimone di grande rispetto di tutte le istituzioni. Riteniamo tali principi inscindibili e alla base delle azioni poste da tutti i Sindaci, in termini di principio e di vera espressione della volontà popolare e di rappresentanza di Governo dei territori comunali. Sono queste le stesse ragioni che ci vedono mortificati quando un Sindaco querela un rappresentante sindacale anteponendo i futili contenuti di un diverbio alla disperazione di chi chiede ascolto perché da mesi non riceve la giusta retribuzione o crede che gli si stia negando un diritto.
Questa maniera di operare ci vede mortificati e preoccupati perché rischia di far venire il valore del confronto tra parti sociali e istituzioni. Per superare ogni polemica pensiamo che sia corretto leggere l’intervento della F.P. CGIL nella maniera giusta, svelenando il clima che intorno si è creato. Il riferimento normativo è molto chiaro, la modifica dell’organizzazione del lavoro e l’utilizzo dei soldi dei lavoratori non può essere una prerogativa esclusiva del primo cittadino ma, necessita del prioritario rispetto delle parti sociali che hanno il diritto/dovere di sindacare anche su tale materia. Queste prerogative si fondano essenzialmente sul principio dell’interesse comune. D’altro canto, la categoria del Pubblico Impiego, è impegnata in prima fila sulla legalità e non è un caso che giorni fa un suo dirigente abbia addirittura subito una pesante minaccia di morte, pone all’attenzione la necessità di riflettere e verificare la legittimità e l’economicità di alcune modifiche di incarichi a tutto tondo, senza fare sconti a nessuno. Questo del resto è stato evidenziato a garanzia di tutti, in primis dei Sindaci e dei destinatari degli incarichi. Difatti accade che molti lavoratori, in sede assembleare, più volte hanno chiesto chiarezza anche rispetto al fatto che alcune scelte potevano apparire temporalmente concomitanti o addirittura vincolate a rapporti parentali.
Non vi è infatti nessuna personalizzazione o intento di criminalizzare nessuno. Rimane la richiesta della dimostrazione del perché sia stata adottata una soluzione piuttosto che un'altra. Su questi principi di garanzia della legalità è bene che si scombri il campo da ogni eventuale equivoco che si voleva offendere o colpire gratuitamente alcuno.
Rimane in prima linea un senso comune di responsabilità che riguarda l’introduzione di sempre maggiori elementi di trasparenza nella gestione della cosa pubblica. Riteniamo di dover procedere in questo senso e se ciò sarà, faremo un plauso a tutti quei comuni che orienteranno l’azione politica su l’unica importante scelta dell’associazione dei comuni e dare un senso concreto al principio di legalità che deve coinvolgere l’intero territorio. Questo si può realizzare con l’affidamento alla Stazione Unica Appaltate della gestione dei grossi appalti e, attraverso il consorzio fra comuni per raggruppare i piccoli appalti.
Pensiamo che se si implementano le azioni in favore della trasparenza e della legalità, si possa raggiungere un obiettivo alto, improntato sulla maggiore efficienza e, non ultima, per affermare la fiducia dei cittadini che, purtroppo, va sempre più scemando, sicuramente non per responsabilità diretta di Sindaci e Sindacati, ma per il luogo comune che a pensar male non si sbaglia… L’invito che la Cgil vuole fare è quello di superare le polemiche per le politiche e di lavorare insieme per il territorio".