Lamezia: domenica 12 febbraio un fuori programma nella rassegna “Vacantiandu”
Domenica 12 febbraio alle ore 18.30 al teatro Politeama a Lamezia Terme si terrà un fuori programma nell’ambito della rassegna teatrale in vernacolo “Vacantiandu”: si tratta infatti dello spettacolo “Chi Natali chi mi vinni” della compagnia “Enotrio Pugliese” di San Costantino Calabro (Vibo Valentia). Lo spettacolo era inserito nella rassegna ma non è andato in scena nel mese di dicembre per un grave incidente che colpì un familiare di alcuni attori della compagnia. Ora la compagnia vuole proporre la commedia e dedicare al loro familiare che non c’è più, Giuseppe Pugliese, lo spettacolo lametino. La rappresentazione, con la regia di Carmelo Genovese, altro non è che “Natale in casa Cupiello” di Eduardo De Filippo. La commedia “Chi Natali chi mi vinni” nel 2011 ha portato a casa tre premi: per la regia, per la migliore attrice protagonista e come migliore compagnia. Protagonista della vicenda è Luca Cupiello, un uomo colpito dall’inerzia, che vive al di fuori dei suoi problemi familiari; Luca infatti si estrania sempre da tutti i suoi parenti, anzi nessuno dei suoi cari gli permette di ascoltare i guai che invadono la sua casa, non conosce le ansie e le preoccupazioni del fratello Pasquale che vive in casa con loro, non sa le malefatte del figlio Tommasino (detto Nennillo), ed è addirittura all’oscuro della relazione extraconiugale che la sua adorata figlia Ninuccia ha con l’amante Vittorio Elia. Il protagonista desidera solo costruire il suo presepe, visto che per lui, il presepe è simbolo di uno spazio alternativo alla realtà in cui vive, anzi esso gli consente proprio di distaccarsi dalla realtà e di evadere dai problemi quotidiani che colpiscono i membri della sua famiglia. Ecco che il presepe eduardiano si carica di metafore. Alcuni studiosi ritengono che Eduardo abbia voluto proiettare nell’immagine della Sacra Famiglia il suo desiderio di un’unione familiare, ossia il presepe metaforicamente indica un mondo familiare ricco di sentimenti che purtroppo sembrano non esistere più. Si ha l’impressione che la sfera degli affetti si sia del tutto sgretolata nel momento in cui si è scontrata con l’egoista società novecentesca; una società che ha perso di vista i veri valori e i sani principi morali. La commedia ha sfumature comiche, grottesche, farsesche e analizzando la tematica dell’incomunicabilità e dei contrasti familiari presenta un dramma fortemente realistico.