Crotone, Lentini: le opportunità dei Pisl utilizzati molti comuni calabresi
La grande opportunità rappresentata dai Progetti Integrati di Sviluppo Locale (P.I.S.L.) è stata compresa e utilizzata da una larga parte dei comuni calabresi che per l’occasione hanno sperimentato un modo nuovo di stare insieme e si sono consorziati ,- lo scrive in una nota l’assessore provinciale Giovanni Lentini - aggregati riuniti in contesti territoriali omogenei. Lo si evince dalla decine di progetti, 105 per la precisione, presentati dagli enti locali alle Regione Calabria. Un bel risultato che è andato al di là di ogni aspettativa e che pone i comuni anche nella malaugurata ipotesi di non ammissibilità dei loro progetti nelle condizioni di aver svolto un lavoro di programmazione e pianificazione utile per il prossimo futuro, quello che vedrà impegnati tutti gli enti territoriali nella programmazione comunitaria 2014-2020. Anche la Provincia di Crotone ha partecipato alla fase di presentazione dei progetti, e lo ha fatto seguendo un’impostazione che ha superato il criterio della concorrenzialità tra i comuni dello stesso territorio, preferendo un lavoro di coesione territoriale, di unificazione degli obiettivi e di sussidiarietà, accettando e rilanciando invece la logica della competizione con le altre aree territoriali calabresi. Ciò è potuto avvenire grazie all’iniziativa dell’Amministrazione provinciale guidata dal presidente Stano Zurlo che, sin dall’inizio, ci ha sollecitati su tutto il percorso ed assicurandoci un preciso indirizzo. Abbiamo potuto contare sul prezioso contributo dello staff tecnico preposto alle Politiche Comunitarie presente all’interno dell’Ente intermedio. Senza dimenticare – continua - i giovani professionisti degli staff, gli stagisti ed i collaboratori esterni che hanno lavorato all’oscuro e senza risparmiarsi. E’ stata svolta un’azione di raccordo che ha riguardato i Comuni e che ha coinvolto, nel percorso partenariale, gran parte dei soggetti economici e sociali del territorio provinciale. Le proposte presentate, ed è notizia degli ultimi giorni, hanno superato la prima fase di ammissibilità. Nulla di straordinario o di eclatante ma anche questo è un buon risultato da ascrivere al merito di tutti gli attori pubblici e privati che hanno lavorato in maniera sinergica ed unitaria per fare della nostra provincia un banco di prova di una nuova più efficace e razionale politica di sviluppo. Dimostrando che questa provincia, e non mi stancherò mai di ripeterlo, a costo anche di apparire noioso, si difende solo se riesce a fare sistema, se si unisce, se si dà un orizzonte condiviso all’interno del quale la legittima competizione politica assume come irrinunciabile la difesa comune del territorio, altrimenti destinato, per la sua dimensione e per i problemi che lo affliggono, ad una eterna marginalità, che cancellerebbe ogni speranza per il futuro dei nostri giovani. Ritengo – si legge ancora - che nel nostro territorio ci siano tutte le condizioni per una ripresa civile nel segno di un nuovo sviluppo. Ma è necessario che ciascuno, come è positivamente avvenuto in questa circostanza, faccia la sua parte, nella diversa collocazione istituzionale e sociale, senza particolarismi ed egoismi che, isolati dal contesto, non avrebbero alcuna possibilità di successo. Un ringraziamento va a tutti i protagonisti di questo sforzo generoso di unità e di collaborazione, in primo luogo al presidente della Provincia che ha seguito con sobrietà e lungimiranza tutta la fase organizzativa ed a tutti i sindaci dei 27 comuni, alcuni di loro commoventi nell’anteporre agli interessi grettamente localistici gli interessi più nobili dell’intero territorio, che hanno prontamente compreso e sostenuto gli intenti dell’Amministrazione provinciale, che, nella vicenda, si è data un ruolo di servizio, indispensabile per consentire l’individuazione di obiettivi accettati nell’interesse generale. Oggi siamo sicuramente più forti, il territorio nella sua totalità e nella sua rappresentanza è sicuramente più forte, e questo mi rende fiducioso ed ottimista del cammino verso il finanziamento dei progetti presentati, i quali, ed è utile ricordarlo ai nostri concittadini, se realizzati, produrranno cambiamenti sostanziali nella economia provinciale e nella qualità della vita delle nostre popolazioni. Cambiamenti utili e necessari per riacquistare quel ruolo e quella funzione che la natura prima e la cultura dopo ci hanno assegnato. Quello - conclude l’assessore - di essere un ponte naturale tra Occidente ed Oriente e di poter aspirare ad essere a pieno titolo una provincia europea al centro del Mediterraneo. Ruolo e funzione a cui non potremo mai rinunciare neanche se altri lo volessero.