Castrolibero, domani incontro con l’AMI Calabria

Cosenza Salute

L’Osservatorio Diritti dei Disabili e dei Malati e la Sezione Distrettuale di Catanzaro dell’Associazione Matrimonialisti Italiani, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Castrolibero (CS), hanno organizzato un seminario informativo sulle Novità normative e giurisprudenziali sulla tutela delle persone disabili. L’incontro, che si terrà domenica 26 febbraio 2012, con inizio alle ore 16, presso il Salone delle Associazioni di Andreotta di Castrolibero (CS), vedrà la partecipazione di: Sabrina Pacenza, Assessore alle Politiche Sociali; Margherita Corriere, Responsabile dell’Osservatorio Diritti dei Disabili e dei Malati, nonché presidente dell’AMI Calabria; Maria Cinnante, assistente sociale dell’U.O. di Neurologia ad indirizzo riabilitativo dell’ASP di Cosenza; Michele Triveri, commercialista dell’Osservatorio.

Le conclusioni, che seguiranno all’interessante dibattito moderato dall’addetto stampa dell’AMI Calabria, Valerio Caparelli, sono state affidate al Sindaco di Castrolibero, Orlandino Greco. Non prima, però, di aver ceduto la parola alla presidente Maria Romagno per la presentazione ufficiale dell’associazione AIDA (Associazione per l’Integrazione dei Disabili Adulti). L’attività di questo nuovo gruppo di sensibili e motivati volontari consiste nell’intrattenimento delle persone adulte disabili per una loro reale integrazione sociale, nonché nel perseguimento della loro autonomia attraverso attività ludico-ricreative e riabilitative, grazie all’attivazione di laboratori creativi di diverso genere e di progetti educativi individualizzati che prevede anche il recupero scolastico.

“Bisogna riflettere sull’importanza di creare reali pari opportunità a tutela dei disabili – riferisce nella nota l’avvocato Margherita Corriere –. Oggi, una persona con grave disabilità che vive in un piccolo paesino non ha le stesse opportunità di una persona con le stesse caratteristiche che vive in una città. I singoli Comuni continuano ad operare in base alle risorse economiche e alla relazione con le risorse del territorio. Addirittura, molti piccoli Comuni non hanno neppure l’assistente sociale e una voce in bilancio finalizzata alle politiche sociali. Altri, invece, si limitano a dare piccoli contributi a quelle famiglie in difficoltà che, abitualmente, chiedono un intervento. E questo modo di affrontare i bisogni locali ha favorito una rete stabile di relazioni, riconosciute dalla cittadinanza, che individua nel primo cittadino più un benefattore che un Sindaco. Ma i disabili non sono dei beneficiati: sono soggetti di diritto che pretendono l’applicazione della legge e di essere trattati come cittadini pari agli altri. Dobbiamo attuare ancora un costante e lungo cammino di civiltà, affinché la persona disabile si riappropri dei suoi diritti e, in primis, del diritto a vivere una vita di senso”.