Il grande jazz al “Rendano l’8 marzo con Danilo Rea, Paolo Damiani e Martux
Si avvicina il grande evento jazz in programma al Teatro “Rendano” giovedì prossimo 8 marzo, alle ore 20,00, nella Sala “Quintieri”, per la stagione di musica da camera. Ne saranno protagonisti tre importanti musicisti della scena jazz italiana: Danilo Rea (al pianoforte), Paolo Damiani (al violoncello a 5 corde) e Martux_ m (elettronica). Il sodalizio artistico tra Paolo Damiani (miglior compositore dell’anno 2011) e Danilo Rea dura da oltre 25 anni in diverse formazioni e il pianista vicentino, ormai romano a tutti gli effetti, è presente anche nel cd “Al tempo che farà” con il quale Paolo Damiani è risultato vincitore, per il miglior disco dell’anno, di ben tre referendum indetti da altrettante autorevoli testate specializzate (“Musica Jazz”, “Musica & Dischi” e “Jazzmagazine”).
I due musicisti, uniti anche dal fatto di insegnare entrambi presso il Dipartimento Jazz del Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma di cui Damiani è direttore, si sono molto spesso ritrovati in Calabria in occasione del Festival Jazz di Roccella Jonica “Rumori Mediterranei” che Damiani guida, da direttore artistico, dal 1982. Nel nuovo progetto, dal titolo “Silence”, che porteranno al “Rendano” di Cosenza giovedì 8 marzo, i due incontrano il noto musicista elettronico Martux_m, con una sintesi che avviene comunque e sempre sul piano della melodia, di un'aperta cantabilità. Il concerto è la diretta filiazione del cd, dallo stesso titolo, distribuito in edicola dal gruppo editoriale “L’Espresso-La Repubblica” e registrato in una delle sale più prestigiose del conservatorio “Santa Cecilia”, con un repertorio che comprende composizioni originali dei tre artisti e notissime canzoni di provenienza diversa, puntualmente tradite.
“Tradizione e tradimento, infatti, si rincorrono – si legge nelle note di sala - il tradimento è in questo caso la più alta prova possibile d'amore verso un patrimonio che altri conservano con interpretazioni filologicamente perfette o massacrano con operazioni di dubbio gusto. Qui al contrario gli andamenti rimandano a strade che Damiani ha già battuto con Mozart e con Sherazade, e Rea con Puccini e Gershwin: percorsi che rinviano a un'idea di molteplicità, come la descrive Italo Calvino nelle Lezioni Americane : “ciò che conta non è il suo chiudersi in una figura armoniosa ma è la forza centrifuga che dal racconto si sprigiona, la pluralità dei linguaggi come garanzia d'una verità non parziale".
Questo plurilinguismo impone di essere stranieri nella propria lingua e inaugurare linee di fuga che buchino il linguaggio e lo destabilizzino, eventualmente fino al crollo.” Il trio composto da Rea, Damiani e Martux_m elabora un canovaccio di brani originali in cui prende forma una musica rarefatta, minimale e al tempo stesso emozionante. Con due uniche concessioni: al traditional russo “Oci Ciornie”e all’immortale “Across The Universe” dei Beatles.
Di Damiani si è già detto, di Rea si può aggiungere che può essere a ragion veduta considerato uno dei migliori pianisti jazz italiani. Negli ultimi anni, dopo le esperienze vissute prima accanto ad Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto nel “Trio di Roma” e successivamente nei “Doctor 3”, sempre con Pietropaoli e Fabrizio Sferra, il pianista vicentino ha prediletto sempre più frequentemente i recital di piano solo. Di tutto rispetto anche il percorso musicale di Martux_m i cui progetti elettronici sono stati ascoltati nei maggiori festivals internazionali e che può vantare collaborazioni di particolare prestigio, come quelle con Arto Lindsay, Rita Marcotulli e Terje Ripdal.