Cosenza: Vinicio Capossela al teatro Rendano
Si è presentato con due baffoni finti, per distinguersi, ha detto. E la sua spiegazione è piaciuta a tutti. Il concerto di Vinicio Capossela, al teatro Rendano di Cosenza, ha coinvolto ed entusiasmato. Teatro pieno per il “Rebetiko Gymnastas Tour”, che prende il nome dall’ultimo disco di Capossela, uscito nel giugno scorso, dopo una lunga gestazione iniziata nel 2007 ad Atene. Si celebra il rebetiko, la musica popolare greca nata negli anni venti ad Atene e a Salonicco, figlia di una crisi diversa, ma non meno drammatica di quella che attualmente attanaglia non solo la Grecia. Musica fiorita tra porti, emarginati e fuorilegge e capace di raccontare dolore e rabbia. Una sorta di blues dell’Egeo. Vinicio Capossela dice che questi suoni ce li ha dentro, e che suo nonno era un “mangas”, ovvero un cantante di rebetiko. Chissà se è vero. In scaletta, un inedito costruito sul “Te Deum de’ Calabresi”, una vera antipreghiera contro il potere, e anche qualche brano della tradizione anarchica.