Angela Napoli su dissesto idrogeologico in Calabria
Riceviamo e pubblichiamo l'interrogazioone parlamentare che l'onorevole Angela Napoli ha rivolto al Ministro all'Ambiente
"Al ministro dell’Ambiente, Tutela de territorio e del mare – Per sapere – Premesso che:
buona parte del territorio calabrese è soggetta a rischio idrogeologico, notevolmente aumentato negli ultimi anni a causa di un progressivo abbandono dei territori montani ed ancor di più di un progressivo sviluppo urbanistico spesso dissennato e dell’abusivismo che hanno interessato anche aree in prossimità dei corsi d’acqua o di zone franose;
a fronte dell’ingente rischio idrogeologico gli Enti preposti in Calabria sono sempre intervenuti per riparare o tamponare i danni, piuttosto che predisporre o aggiornare un adeguato Piano di Assetto Idrogeologico Regionale tale da programmare le iniziative necessarie a mettere in sicurezza la popolazione durante gli eventi calamitosi;
gli eventi calamitosi abbattutosi negli ultimi mesi in Calabria e le numerose piogge stanno davvero creando rischi alle popolazioni ed anche ai beni culturali della Regione;
la storia della città di Castrovillari (CS) ruota attorno al colle della Madonna del Castello dove insiste il relativo Santuario; nei giorni scorsi si è verificata una frana proprio nelle vicinanze del citato Santuario; di quasi cento metri il fronte franoso ed una cinquantina il salto nella valle proprio a ridosso del muretto che delimita la parte finale della strada che arriva al Santuario;
Numerosi sono anche gli Enti locali calabresi che tardano a programmare una efficace ed adeguata politica di prevenzione e pianificazione d’emergenza;
Le risorse finanziarie risultano decisamente insufficienti per coprire le spese di ripristino dei luoghi colpiti da fenomeni di dissesto idrogeologico ed anche i criteri di ripartizione delle stesse risorse risultano sproporzionati rispetto alle effettive condizioni di rischio:
Quali urgenti iniziative si intendano attuare per un’adeguata sistemazione idrogeologica del territorio calabrese, che superi la cultura dell’emergenza permanente e che contrasti qualsiasi forma di abusivismo o di ricorso a sanatorie edilizie;
Se non ritenga necessario ed urgente far adottare dalla Regione Calabria un aggiornato ed adeguato piano per la messa in sicurezza delle zone a rischio del territorio calabrese.