Udc, Idà commenta la manifestazione della Fiom
"Una visione aperta alle esigenze di rinnovamento: è ciò che manca alla Fiom, troppo arroccata su posizioni estremiste e demagogiche che non guardano, nel reale, al futuro ed agli interessi dei lavoratori" - è il pensiero del vice segretario regionale dell'Udc calabrese, Giuseppe Idà, nel commentare la manifestazione organizzata, a Roma, dalla Fiom-Cgil.
"L'atteggiamento strumentale assunto dall'ala estrema della Cgil è lampante e preoccupante, anche e soprattutto alla luce di un impegno, da parte del Governo, serio e tangibile, volto a riconsegnare, ai lavoratori in primis, dignità e certezze. L'Italia non può permettersi il lusso di restare ancorata a preconcetti deteriorati – prosegue Idà - che vanno ad ostacolare quell'azione riformista che serve e che risulta essenziale, in particolar modo per quel che concerne il mondo del lavoro.
Proprio per questo, la manifestazione allestita dalla Fiom contro il Governo Monti risulta illeggibile e senza alcun significato logico.
Una prova di forza che fa male al Paese ed alla stessa Fiom, che, così facendo, si pone di traverso, come appena accennato, ad un'azione riformista che ha il solo scopo di garantire il futuro dei lavoratori ed un rimodellamento di un sistema che deve ritornare al passo con i tempi e con i mutamenti globali ormai da diverso tempo in atto.
Di sicuro, è che al Governo Monti, sia per onestà intellettuale che per impegno e concretezza nei risultati, non sarebbe giusto imputare colpe, soprattutto se teniamo in considerazione la risposta dei mercati e la fiducia che, il nostro Paese, sta recuperando sia in ambito europeo che mondiale.
Alla Fiom, pertanto, consigliamo maggior senso di responsabilità, evitando di strumentalizzare il grave momento di crisi internazionale e le paure ed i timori di quella gente che, con molta fatica, arriva a fine mese. Un vero sindacato non può rendersi complice di un'opera di contrasto allo sviluppo ed alle riforme: sarebbe un grave autogol – conclude il vice segretario regionale calabrese dell’Udc, Giuseppe Idà - ed una grossa presa per in giro proprio nei confronti dei lavoratori e dei loro diritti, che non possono essere subalterni a meri interessi sindacali e di parte".