Cgil e Spi Cosenza sui quattro centri anziani
"La CGIL e lo SPI di Cosenza non condividono lo stravolgimento del regolamento comunale per la gestione dei quattro Centri Anziani, concordato dalle OO.SS. con L’Assessorato alla coesione sociale e successivamente approvato dalla Giunta Comunale. - Comunica una nota stampa - Come già denunciato dallo SPI CGIL, la commissione consiliare ha sostanzialmente modificato il regolamento introducendo delle norme che prevedono una gestione dei Centri Anziani affidata direttamente ai consiglieri comunali, emarginandone dalla stessa i pensionati e gli anziani, relegandoli ad una presenza simbolica. Non si contesta che ci sia un controllo da parte del Consiglio Comunale della gestione dei Centri Anziani, questo oltre che legittimo è un dovere dello stesso, cosa diversa è invece quello che si è deliberato, che ha lo scopo di consentire ad alcuni consiglieri comunali di decidere la programmazione e le attività che i pensionati nella loro autonomia intendono darsi.
Nel Paese si chiede alla politica di fare un passo indietro per evitare commistioni tra la funzione di controllo e quella di gestione. - Continua - A noi pare che la commissione consiliare in questo caso ha perso l’occasione di fare come in altre città d’Italia lasciando protagonista la società civile. Non vediamo fantasmi, non ce ne sono, ma ci si indichi un solo esempio di città dove i consiglieri comunali gestiscono in forma diretta i Centri Anziani. Il Consiglio Comunale è chiamato a questo punto ad una scelta politica tra due proposte: quella approvata in commissione consiliare e quella che è stata frutto un opera di concertazione tra le OO.SS. e la Giunta Comunale. Il presidente della Commissione Consiliare alle politiche sociali Roberto Bartolomeo non fa una bella figura nella risposta che dà al comunicato stampa dello SPI CGIL. C’è il tentativo di metterla in rissa politica a cui ci sottraiamo, ma soprattutto colpisce la non conoscenza di atti dell’Amministrazione Comunale e la confusione che fa con le attività che si svolgono presso le sedi di Associazioni di Volontariato che nulla hanno a che vedere con i Centri Anziani comunali. - Conclude - Vi sono ben due determine dell’Amministrazione Comunale del settore Welfare ( protocollo 1612\2012 e 1312\2012) che chiedono alle OO.SS. in attesa dell’approvazione del regolamento di farsi carico di una esigenza sociale, consentendo l’apertura e le iniziative nei Centri Anziani. Le OO.SS, quindi, non sono degli intrusi, ma svolgono una funzione nell’ambito di un principio di sussidiarietà, che tutte le forze politiche evocano in campagna elettorale per dimenticare, purtroppo, un attimo dopo."