Catanzaro, Scalzo: Abramo ha portato Traversa alle dimissioni

Catanzaro Politica

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del candidato a sindaco di Catanzaro Salvatore Scalzo

In un’Aula Magna completa in ogni ordine di posti, Salvatore Scalzo ha partecipato all’iniziativa del PD nazionale dal titolo “Notizie sotto scorta – Il Pd per la libera informazione”, di seguito si riporta l’intervento del candidato a Sindaco: “L’informazione ha un ruolo determinante perché misura e detta la rilevanza sociale dei fatti. Ciò avviene evidentemente anche in Calabria, dove gli eventi e la loro rilevanza sono condizionati dagli organi di comunicazione. E penso così al ruolo della Rai regionale, il cui compito non viene svolto come invece ritengo si dovrebbe, dove la rilevanza sociale dei fatti raccontati spesso si traduce in una campagna di distrazione di massa dai veri problemi che attanagliano la nostra terra e dalle forze vive e attive che realmente si spendono per la nostra regione”. “Poi penso alla stampa nazionale: è inquietante la situazione che si crea attorno a Catanzaro, anzi che non si crea attorno a Catanzaro. Basti pensare a quel fatto ombroso dei famosi “omissis” sulle indagini per appalti alle imprese in odore di mafia nella nostra città, che al di fuori i Catanzaro non ha trovato eco, o basti pensare all’assoluto silenzio in cui sono passate le dimissioni di Michele Traversa. Roba che, se fosse avvenuto altrove, avrebbe scatenato giornali e riflettori”. “Questo ci riporta, anche, ad un’autocritica necessaria: c’è bisogno di mettere in campo una classe dirigente nuova, competente, autorevole, che possa inserirsi con rispetto e dignità nei circuiti nazionali, perché anche l’informazione nazionale s’interessi nuovamente a quello che avviene nella nostra terra. Al problema, ma anche a chi si adopera per risolverlo in maniera seria e costruttiva”. “Ricordo quando Riccardo Iacona venne a Catanzaro: mi disse di essere meravigliato dalla tendenza a fare informazione “giorno per giorno”, tendenza in cui ogni notizia è oscurata da quella del giorno seguente, senza sosta, senza mettere di dati in sequenza e senza, quindi, tirar fuori un discorso complessivo che serva come memoria storica per chi deve essere informato. Se noi mettessimo assieme i dati delle vicende del nostro Comune dal 2006 ad oggi, come le parole spese da Michele Traversa nei confronti di pezzi importanti dell’aggregazione centrista di allora e le dimissioni dello stesso Traversa dopo pochi mesi dall’aver cercato un accordo con quegli stessi soggetti che aveva criticato duramente, allora ci accorgeremmo che il candidato a Sindaco del centrodestra è un esecutore degli stessi interessi che hanno portato alle dimissioni di Traversa, ben lontane dall’interesse comune che deve stare alla base della buona amministrazione”.

“A questo punto, mi sembra evidente: c’è bisogno della maggiore mobilitazione possibile perché davvero ci giochiamo una battaglia di dignità della nostra buona politica. Siamo l’unica scelta: per la nostra chiarezza, per la coerenza con cui stiamo portando avanti un progetto politico aperto alle forze sane e operose della nostra città. Dall’altra parte c’è un modello amministrativo arretrato e nemico del rilancio vero della nostra città”. “In questa campagna elettorale, abbiamo scelto di parlare alla cittadinanza, scendendo in strada, tra i quartieri. Non credo proprio di sbagliarmi se dico che vedo attorno a me ed alla coalizione che mi sostiene, una città che ha voglia di una scossa, di un cambiamento reale. Penso, dunque, che l’arroganza che traspare nei comunicati stampa del centrodestra, sia espressione di una politica stantia, che sa di muffa. Vedo una città diversa, che guarda al futuro, che non vuole rimanere accartocciata sul passato che questo centrodestra rappresenta. Il mio, quindi, è un appello a tutte le forze sane, e sono tantissime, di Catanzaro, a schierasi a favore del vero cambiamento”. “A questo punto, ritengo che la sfida elettorale a cui noi cittadini saremo chiamati a maggio, è talmente alta che Catanzaro non può permettersi di perderla. Mi vengono in mente le parole di Achille Curcio, che ho incontrato qualche giorno fa, e che rendono esattamente il senso di ciò che mi spinge a credere che Catanzaro saprà scegliere per il suo bene: “Non sono mai andato via da Catanzaro – mi ha detto - perché ho sempre voluto credere in questa città. Vorrei passare a miglior vita sapendo che Catanzaro ha ancora una speranza: diventa sindaco ragazzo mio!".

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