Varese: festa di San Giuseppe della Comunità di Mesoraca

Crotone Attualità

La festa di San Giuseppe, che si è svolta a Lavena Ponte Tresa dal 16 al 18 marzo scorso, è stata una manifestazione all’insegna della bellezza. Infatti, l’Associazione Culturale “Reatium”, presieduta da Stefano Cropanese, ha proposto un programma ricco di iniziative culturali, il cui svolgimento ha avuto inizio con la presentazione del volume “Adorabile Bellezza…sorpresa quotidiana” di Don Silvano Lucioni, Parroco di Bisuchio (Varese). Nel corso della presentazione, avvenuta nei locali della biblioteca comunale, sono state proiettate e commentate con versi poetici le immagini più belle pubblicate nel libro, arricchite dalle musiche composte ed eseguite al pianoforte da Stefano Cropanese, e al violino da Natalia Carpenco. Sabato sera, invece, si è vissuto il momento culturalmente più atteso, del quale è stato protagonista assoluto il Maestro Padre Vittorino Serrao, nativo di Mesoraca e organista, dal 1979, nella Basilica di San Pietro in Vaticano.

Il Maestro Serrao, giunto appositamente da Roma per prendere parte alla festa organizzata dall’Associazione “Reatium” che, da circa un decennio, si propone di rendere viva la tradizione culturale mesorachese, ha offerto un programma di notevole pregio organistico, con musiche di Frescobaldi, Pasquini, Pachelbel, Martini, Morandi, Scarlatti, Marcello e Bach. Al termine dell’applauditissima esecuzione di Padre Vittorino, della quale il pubblico presente è rimasto letteralmente incantato, sono entrati in scena i 100 cantori, appartenenti ai seguenti Cori Polifonici: “Monte Penegra” di Cunardo (M° Luca Cigolini), “San Giorgio” di Bisuschio (M° Cesare Castiglioni), “Regina Pacis” di Baraggia di Viggiù (M° Giorgio Galli), “Don Giorgio Quaglia” di Lavena Ponte Tresa (M° Stefano Cropanese). Questi cori, dall’abside della Chiesa del SS. Crocifisso, hanno eseguito a voci unite tre brani: “Ecce Homo”, scritto dal Maestro Serrao, che l’ha pure accompagnato con l’organo; “Tu es Petrus” di L. Perosi, come omaggio al Santo Padre Benedetto XVI, che nel giorno di San Giuseppe festeggia l’onomastico; “Laude a Papa San Zosimo I” di S. Cropanese, dedicato al Pontefice al quale proprio l’antica Reazio, cioè l’odierna Mesoraca, ha dato i natali nella seconda metà del quarto Secolo.

Al termine del concerto, al quale hanno preso parte circa 500 persone, provenienti dalla Svizzera e dalla provincia di Varese, il Sindaco Pietro Roncoroni, l’Assessore alla Cultura Francesco Esposito, il Parroco Don Francesco Donghi e il Presidente Stefano Cropanese, hanno premiato con una targa il Maestro Padre Vittorino Serrao il quale, prendendo la parola, con visibile commozione, ha salutato con parole di stima e di affetto tutte le persone accorse a Ponte Tresa per apprezzare la sua professionalità e godere della sua arte. Ai direttori dei cori, invece, è stata consegnata la pergamena autografata dal Maestro Serrao, i libri “Pane e fichi secchi” di Rosa Oliverio (originaria di Scandale) e “Preghiere popolari di una comunità cristiana” di Stefano Cropanese. Domenica mattina, invece, sempre nella Chiesa del Crocifisso, tutta la comunità si è ritrovata per la concelebrazione eucaristica, presieduta da Padre Vittorino e animata dal Coro Polifonico “Don Giorgio Quaglia” che ha eseguito brani sacri di Stefano Cropanese e altri tratti dal repertorio Gregoriano.

Al termine della Santa Messa, nell’oratorio parrocchiale, è stato vissuto con grande entusiasmo e in un clima di gioia e di compostezza il tradizionale momento di fraternità, con la degustazione del piatto tipico mesorachese per la festa di S. Giuseppe: “u ‘mmitu”, tanto apprezzato dai cittadini lombardi e da quelli provenienti da altre parti d’Italia, ma residenti a Lavena Ponte Tresa. Il Presidente Stefano Cropanese, ringraziando l’Amministrazione Comunale di Lavena Ponte Tresa per aver patrocinato la manifestazione, la Parrocchia del SS. Crocifisso, la Pro Loco e la Biblioteca Comunale per la preziosa collaborazione, si è detto molto soddisfatto per lo svolgimento del programma ed ha auspicato che anche a Mesoraca, grazie all’impegno delle persone più sensibili culturalmente, possa continuare l’opera di recupero del patrimonio culturale, soprattutto con la valorizzazione delle figure di Don Matteo Lamanna e di Papa San Zosimo.