Cosenza: parte degli emolumenti da consiglieri comunali per bimba disabile
“Abbiamo devoluto parte dei nostri emolumenti da consiglieri comunali per costruire un piccolo montacarichi che permetta a Natalia, una bimba disabile costretta su carrozzella, di poter liberamente entrare e uscire da casa propria. - Lo scrive in una nota La migliore Cosenza di sempre, il gruppo che fa riferimento ad Enzo Paolini. - Natalia ha 8 anni e fino a oggi faceva una gran fatica a uscire di casa per colpa di alcuni gradini posti all’ingresso dello stabile popolare dove vive con sua madre in via Popilia. Del caso se ne era occupato per primo Giovanni Cipparrone segnalando la cosa all’assessore De Rosa: mi ha scritto una lettera molto garbata - dice Cipparrone - nella quale però ammetteva tutta la sua impotenza sia nel riuscire a garantire l’accompagnamento scolastico, sia nello smuovere l’Aterp sui lavori da fare allo stabile dove vive la piccola. Un tipo di risposta che la mamma di Natalia conosce fin troppo bene. Intanto il tempo passava e nella donna cresceva sempre più la paura di vedere sua figlia non poter crescere come tutti gli altri bambini.
Non potevamo rimanere con le mani in mano - dice Cipparone - per questo ho coinvolto Paolini il quale, dopo aver incontrato la piccola, ha convocato il gruppo e ha detto che se non riuscivamo a risolvere la situazione, tanto valeva lasciare ad altri il nostro posto in consiglio comunale. Da qui l’idea di Paolini di devolvere parte dei compensi che ciascun consigliere riceve per la propria attività in consiglio. Quando ho visto la situazione coi miei occhi - dice Paolini - e cioè che bastava un piccolo montacarichi per permettere alla piccola di uscire di casa, mi sono detto che tutto quello che facciamo, tutte le parole che spendiamo non valgono un fico secco se non riuscivamo a risolvere il problema. E che i soldi che la comunità ci dà per la nostra attività di consiglieri, non sono soldi che meritiamo.
Per il progetto è stata contatta una ditta specializzata in questo tipo di lavori. Poche ore di lavoro sono stati sufficienti per abbattere un'odiosa barriera architettonica. Inutile sottolineare - continuano i consiglieri - che abbiamo fatto un lavoro di supplenza rispetto a quello che di norma tocca a chi amministra la città. Non dovrebbe esistere burocrazia che tenga quando si nega un diritto quale quello all’infanzia. Si potrebbe aprire un lungo dibattito, ma oggi non è il momento. Adesso è un momento di gioia pensando alla piccola Natalia e al fatto che d'ora in avanti potrà vivere una vita migliore, senza più essere prigioniera in casa propria. L’unico auspicio è che l’amministrazione adesso si occupi del servizio di accompagnamento. Basterebbe un mezzo dotato di pedana per far scendere e salire la carrozzina. Ma Natalia e sua madre possono stare tranquilli: se l’amministrazione non si adopererà vorrà dire che anche stavolta saremo noi a ingegnarci per trovare una soluzione”.