Cotronei: il Comune su ricorso prodotto da Scavelli e Greco
Riceviamo e pubblichiamo la nota dell'amministrazione comunale di Cotronei conseguente al pronunciamento del Consiglio di Stato sul ricorso prodotto da Scavelli e Greco:
"Con sentenza del Consiglio di Stato n. 1610 del 20.03.2012 e' stato nuovamente rigettato il ricorso presentato dei consiglieri comunali avv. Mario Scavelli e dott. Luigi Greco. Il supremo organo di giustizia amministrativa ha sonoramente bocciato, senza possibilità di appello, i consiglieri ricorrenti, rigettando tutte le osservazioni i del gruppo consiliare "insieme contro Cotronei", accogliendo, per l’effetto, le ragioni del comune il quale, in occasione della delibera di assestamento di bilancio, ha regolarmente svolto tutte le procedure, con la necessaria correttezza formale. Oltre ad aver clamorosamente bocciato il ricorso di Scavelli e Greco, il Consiglio di Stato ha condannato gli stessi al pagamento delle spese di giudizio, proprio a testimonianza della temerarietà del ricorso conseguente ad un orientamento giurisprudenziale, da anni consolidato, sulla improcedibilità, per i consiglieri comunali, di ricorrere contro gli atti dell'organo di cui egli stessi fanno parte , considerato che, nella procedura di redazione degli atti, non hanno avuto alcun impedimento o limitazione dei propri diritti. Quello proposto era un ricorso senza alcun fondamento e senza alcuna speranza di essere accolto per il quale,però, necessariamente, il comune, ha dovuto far ricorso a professionisti di grande livello al fine di far valere le proprie ragioni, sostenendo spese che si sarebbero potute evitare, se solo gli ex amministratori si fossero rassegnati alla inconfutabile sconfitta elettorale subita. Non appare corretto, far pagare alla comunità che liberamente ha scelto i suoi amministratori, i capricci personali e le rivalse politiche.
I ricorrenti Scavelli e Greco assurdamente motivavano il ricorso e giustificavano la legittimazione a proporre lo stesso, in quanto il loro status era quello di consigliere di minoranza e, pertanto, volevano far sciogliere il Consiglio Comunale conseguentemente all'annullamento della delibera relativa alla salvaguardia degli equilibri di bilancio. Tale tesi e' stata dichiarata giuridicamente non sostenibile dal Consiglio di Stato, in quanto i componenti del consiglio comunale, una volta eletti dovrebbero rappresentare l'intera collettività non già una sola parte (la maggioranza o la minoranza), esprimendo e motivando il loro dissenso nell’aula consiliare e non in Tribunale! Per effetto di tale visione politica parziale, oltre che per l'inadeguatezza amministrativa, ampiamente dimostrata, sarebbe opportuno che i due consiglieri di opposizione traessero le naturali conseguenze di quanto richiesto con il ricorso e quanto ribadito nelle altre sedi, vale a dire rassegnassero dignitosamente le dimissioni da consigliere comunale, anche perché il contributo che stanno portando all'azione amministrativa ed all'interesse collettivo è limitato e negativo.
Tale atto , di indubbia responsabilità, metterebbe anche la parola fine ad una stagione di odi e scontri personali e riporterebbe il confronto nelle sedi naturali, i partiti, le associazioni, il consiglio comunale , senza che tale confronto sia viziato da sterili e velenose polemiche che inquinano il clima politico di Cotronei, per il quale l'amministrazione comunale si sta impegnando e che trova la totale indisponibilità degli ex amministratori. Tale comportamento fa gravare sulle loro spalle e su tutta "insieme per Cotronei", la responsabilità di essere quelli che non vogliono perseguire la pace sociale e costruire un legittimo confronto fra idee per il bene del nostro territorio. I componenti di insieme per Cotronei, oltre a fare collette per pagare spese legali per procedimenti immotivati e legittimamente bocciati dagli organi preposti, farebbero bene a ragionare nell'interesse del nostro paese, dando un contributo positivo sulle cose da fare invece di percorrere l'affermazione dell'odio e del rancore come unici “disvalori” da spendere in politica!"