Idv, Giordano su Acquereggine
Il consigliere regionale di Italia dei valori Giuseppe Giordano ha presentato una interrogazione rivolta al Presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale On.le Francesco Pugliano riguardante la grave crisi economica della società consortile Acquereggine e sulla salvaguardia dei livelli occupazionali. Nella interrogazione il consigliere regionale evidenzia come non hanno sortito alcun effetto i diversi incontri richiesti dalle organizzazioni sindacali di categoria e anche gli impegni assunti da parte degli enti locali dinanzi al Prefetto di Reggio Calabria in data 2 febbraio 2012 sono stati in gran parte disattesi. Conseguentemente Acquereggine ha iniziato la riconsegna degli impianti di depurazione ai rispettivi comuni provvedendo alla messa in mobilità di circa 80 dipendenti.L’esponente di Italia dei valori, nel richiamare la legge regionale n° 10 del 1997 e la legge regionale della Calabria 29 dicembre 2010, n.34 che prevede, a decorrere dal 1 luglio 2011, il subentro, senza necessità di atti amministrativi di conferimento, della Regione Calabria nei rapporti giuridici attivi e passivi delle attuali Autorità d'Ambito.
Il quadro delineato, sottolinea Giordano nella sua interrogazione, evidenzia una situazione normativa del sistema del servizio idrico regionale poco omogenea,anche rispetto alla legislazione nazionale come evidenziato recentemente dalla Corte dei Conti, venendosi a determinare,per il periodo transitorio, un vuoto legislativo che rischia di generare una paralisi operativa nella gestione del servizio all’interno delle rispettive autorità d’ambito, con il rischio concreto di determinare serie difficoltà per la tutela dei posti di lavoro ad oggi riconducibili alla società Acquereggine.Nel contempo, specifica Giordano, si stanno prefigurando problemi di ordine sanitario ed ambientale, stante il mancato o parziale funzionamento degli impianti di depurazione ricadenti nell’ambito territoriale n° 5, in particolare nella città di Reggio Calabria.
Su queste basi il consigliere regionale con l’interrogazione presentata chiede ai vertici regionali lo stato dell’iter avviato dall’amministrazione regionale sulla riorganizzazione del servizio idrico regionale e conseguentemente degli ATO provinciali esistenti e quali iniziative, all’interno delle competenze regionali, sono state attivate per favorire una soluzione delle problematiche afferenti la tutela dei posti di lavoro degli enti gestori e in particolare di quelli riconducibili alla società Aquereggine. Giordano conclude se non sia il caso di attivare urgentemente un tavolo di concertazione con gli enti interessati e le organizzazioni sindacali di categoria che, in attesa di una nuova regolamentazione sul ciclo integrato delle acque, nello specifico per il settore della depurazione, e in ragione del vuoto legislativo venutosi a creare nella fase transitoria, possa addivenire alla stipula di un protocollo di intesa atto a dare efficaci garanzie per salvaguardia dei livelli occupazionali nel pieno rispetto delle modalità attuative previste dal CCNL.