Le dichiarazioni di Antonio Carella Componete di Giunta Cciaa Crotone sull’aeroporto S.Anna
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Antonio Carella Componete di Giunta Cciaa Crotone
“Sono affermazioni davvero incaute quelle diramate ai mezzi d’informazione locali dal Cda della società “Aeroporto S. Anna Spa” rispetto al confronto in atto col suo socio di maggioranza Camera di commercio. Già a partire dall’esordio con cui il Consiglio d’amministrazione si rivolge all’opinione pubblica, infatti, è possibile ravvisare ampi margini d’approssimazione linguistica e semantica laddove è abbozzato che si sta tentando: “…di recuperare un'immagine compromessa – è scritto nel comunicato – non certo per responsabilità delle istituzioni territoriali, bensì per quelle legate alla rappresentanza della Camera di commercio”. Alt! Prima doverosa precisazione da operare nel merito di tali affermazioni: chi era stato chiamato a rappresentare l’Ente camerale all’interno del Cda, assumendo fra l’altro le funzioni di amministratore delegato, si è autodenunciato in una missiva datata 28 dicembre 2011 (inviata alla Procura della Repubblica e, per conoscenza, agli altri tre componenti del Cda) in cui l’Ad confessava di aver distratto delle somme appartenenti alla società aeroportuale per coprire debiti maturati con la sua azienda privata. L’ex amministratore delegato, in buona sostanza, non ha cercato di creare vantaggio per l’Ente che egli rappresentava, bensì ha perseguito un tornaconto economico personale, ignorando al contempo l’alto incarico gestionale affidatogli dal socio delegante e, quindi, provocando nocumento proprio a quest’ultimo. Alla luce di tutto ciò, la Cciaa risulta essere parte lesa in questo processo, altro che soggetto agente! Proprio per conservare quell’immagine e quel decoro che s’addicono alla “Casa delle imprese”, per tanto, risulterebbe incauto accostare nuovamente in futuro la posizione del singolo amministratore con quella dell’Ente camerale. In quest’ottica, semmai, è il Consiglio d’amministrazione a dover fare ammenda. Le responsabilità gestionali di quanto accaduto, a nostro avviso, vanno rintracciate nei confronti di chi era chiamato in quel frangente ad esercitare il ruolo di controllo. Il riferimento è rivolto ovviamente ai componenti del Consiglio d’amministrazione che, per la verifica periodica dei conti societari, si sarebbero dovuti avvalere del naturale supporto prestato in materia dall’organo di revisione contabile incaricato (il Collegio dei sindaci). È stato assolto in pieno questo loro compito? La legge, dal suo, assegna ai componenti di un Consiglio d’amministrazione di una qualsiasi “Spa” un’attività di governance dalla quale non sfugge certo la correlata funzione di controllo gestionale. Ecco perché la Cciaa, da mesi ormai, chiede la relativa documentazione contabile: per cercare di capire cosa sia successo a quel denaro investito nella suddetta società e che invece si sarebbe dovuto impegnare nel potenziamento dei servizi e nel sostegno concreto alle imprese. È altresì irriverente, inoltre, liquidare lo sforzo economico compiuto dalla Camera di commercio in questi due anni in qualità di socio di maggioranza (durante i quali l’Ente ha versato ben 1,7 milioni di euro per la ricostruzione del capitale sociale) con la formula di “semplice immissione della quota societaria”. Bisogna rammentare che, quando sul finire del 2009 la Cciaa subentrò all’ora socio di maggioranza privato (la “Euroairport” dell’imprenditore bresciano Miro Radici), acquisendo quel 40% del capitale sociale, la Sant’Anna Spa era in amministrazione controllata. La Camera di commercio, in quel frangente, con grande senso di responsabilità, si assunse l’onere di salvare i conti della società per il bene di tutti, cittadini e imprese, a fronte di una dichiarata incapacità degli altri soci pubblici ad assolvere a tale compito. Se il Cda è seduto saldo su quelle poltrone e può continuare a programmare il futuro dello scalo è proprio grazie allo sforzo compiuto dalla Cciaa in questi due anni. In merito poi alla nomina di Franco Barretta si precisa che, questa, è stata dettata da una contingenza: l’improvvisa disponibilità venuta a mancare da parte del consigliere camerale Francesco Antonio Lucifero. In virtù di questa repentina rinuncia, la giunta camerale ha subito sopperito nominando quale componente delegato per il Consiglio d’amministrazione della società aeroportuale un suo ex presidente e già membro della stesso Cda che ha accettato un mandato pro-tempore (fino alla cessione delle quote) in modo anche da non creare ulteriori disagi al management della società aeroportuale. Ma è solo in conseguenza di ciò che l’Ente camerale intenderà in una seconda fase (nell’ambito cioè dell’assemblea dei soci prima e del Cda dopo) esercitare il suo diritto a nominare il presidente della società aeroportuale in qualità di socio di maggioranza, così come previsto dal Codice civile. Infine, in merito alla richiesta avanzata dal Cda di riconsiderare la vendita delle quote, va esplicitato al richiedente che, negli ultimi due anni e mezzo, la Cciaa ha eroso il suo capitale netto a causa della partecipazione azionaria all’aeroporto e che, perseverando in questo impegno, rischierebbe il dissesto finanziario.”
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