Reggio: vertice in Prefettura con sindacati Sicurcenter, Sogas assente
“Non ne sapevamo nulla”. Questo il commento del Presidente della Sogas SpA Carlo Porcino mentre apprende la notizia dai giornali di una riunione in Prefettura alla quale nessun rappresentante della società di gestione dell’aeroporto dello Stretto ha preso parte, suscitando così la la logica reazione dei sindacati interessati. “Credo sia corretto ribadire – dichiara il Presidente Porcino – che davvero non siamo stati invitati a questa riunione in Prefettura svoltasi con le rappresentanze sindacali dei lavoratori di Sicurcenter spa. Non siamo mai stati formalmente interpellati né coinvolti in relazione a questo incontro. Come Sogas non abbiamo mai ricevuto alcun fax di invito a partecipare o qualsiasi altro tipo di convocazione scritta da parte di nessuno, come invece si conviene in questi casi. Siamo stati informati dell’incontro in prefettura – precisa il dott. Carlo Porcino – solo in tarda mattinata, ad incontro già iniziato, da una breve telefonata ricevuta sul telefonino da un nostro Dirigente”.
“A questo punto ci viene da pensare che tutto sia stato fatto apposta – si domanda il Presidente Porcino - non capiamo bene da chi e per quali motivi, pensiamo solo che questo modo di fare finisca poi per gettare discredito sulla Sogas e sull’Aeroporto dello Stretto ma, soprattutto, quel che è peggio determini un naturale irrigidimento ed un inasprimento dei toni e degli animi che stanno alla base delle relazioni sindacali. Relazioni con i sindacati a cui, invece, come Sogas teniamo molto poiché non abbiamo mai nascosto le difficoltà che esistono sicuramente causate da scelte gestionali del passato e da una pesante eredità di debiti che ci siamo ritrovati. Quando abbiamo accettato di impegnarci per risanare la Sogas – aggiunge Porcino - lo sapevamo che qualche tensione si sarebbe generata e lo abbiamo messo in conto. Ma ritenevamo e riteniamo ancora di più oggi che insieme in modo responsabile e, soprattutto, evitando gli sprechi del passato la situazione stia notevolmente migliorando. In questa ottica i sindacati dovrebbero aiutarci, perché solo una società effettivamente sana può garantire occupazione nel tempo e non precarietà. In passato è stato fatto veramente molto poco solo nell’esclusivo interesse dell’Aeroporto dello Stretto che ha rappresentato per molti versi una gallina dalle uova d’oro per aziende, consulenti ed imprese che sulle spalle della Sogas hanno tratto ingenti profitti certamente sovradimensionati se pensiamo ai risultati concreti. Tutti questi soldi spesi, al di là del guadagno per le ditte private operanti nello scalo e del mantenimento del minimo garantito come servizi, cosa hanno prodotto? Lo standard di qualità nei servizi resi è aumentato nel corso di questi anni? L’aeroporto è mai stato un luogo veramente pulito, accogliente e sicuro?
Tanto sarà pure stato fatto ma, senza dubbio, molto altro si poteva fare… Fatto è che oggi restano i debiti che Sogas, si badi bene, intende assolutamente pagare purchè nella giusta misura. Quanto all’esatto ammontare del credito vantato da Sicurcenter nei confronti di Sogas, infatti, esiste già un giudizio pendente in tribunale. In tale sede verrà stimato se si tratta di 5 milioni di euro o di altra somma ben inferiore come già anticipato dallo stesso CTU nominato dal tribunale (e non di parte si badi bene!) per effettuare una perizia su questo punto. Sogas spa – conclude Porcino - non si è mai sottratta al confronto né intende farlo adesso per cui parteciperà al prossimo incontro. Quanto all’attuale gestione, laddove esistessero dei ritardi da parte di Sogas, saremo immediatamente disponibili a concordare un eventuale piano di rientro per il pagamento delle spettanze dovute nei confronti dei nostri creditori, fra questi anche Sicurcenter che, almeno da quanto ci risulta, da quando ci siamo insediati ammontano al massimo a due mensilità a fronte di anni di debiti verso Sicurcenter che invece risalgono addirittura all’annualità 2007. Segno evidente che qualcosa rispetto al passato in Sogas è cambiato, no?