La Chiesa di Crotone ha il suo consiglio pastorale diocesano
La Chiesa di Crotone – S. Severina, per il quinquennio 2011-2016, ha il suo Consiglio Pastorale Diocesano. Costituito con decreto vescovile il 21 marzo 2012, il Consiglio Pastorale Diocesano è un istituto previsto dal Codice di Diritto Canonico della Chiesa cattolica. Suo scopo - si legge in una nota del Diacono Salvatore Barresi - è quello di esprimere concretamente la natura gerarchico comunionale della chiesa, e di permettere quindi la partecipazione dei fedeli, che attraverso il proprio sacerdozio battesimale partecipano allo svolgimento e alla programmazione della vita pastorale della Chiesa. L’Arcivescovo Mons. Domenico Graziani ha ribadito, nella prima riunione del 27 marzo scorso, l’importanza del CPD quale organo che lo affianca nella missione pastorale con le specifiche competenze che lo compongono.
Il Consiglio è composto da presbiteri, diaconi, consacrati e soprattutto da laici da 5 membri di diritto, 13 membri eletti, 12 membri rappresentanti delle diverse realtà ecclesiali crotonesi e 6 nominati direttamente dall’Arcivescovo. Mons. Graziani ha spiegato che il CPD, retto da un proprio statuto, è un organo consultivo che contribuisce a realizzare la comunione nella Chiesa particolare come strumento di partecipazione aperto a tutte le componenti del popolo di Dio e che, sotto l'autorità dell'Arcivescovo, ha il compito di studiare, valutare e proporre conclusioni operative per quanto riguarda le attività pastorali della diocesi. Il compito del CPD è "studiare, valutare e proporre conclusioni operative su quanto riguarda le attività pastorali della diocesi" (can. 511). Non si tratta quindi di una mera commissione di studio, ma di una istituzione operativa, sebbene consultiva e non vincolante. In concreto il suo lavoro può abbracciare: opere di apostolato, iniziative missionarie, catechistiche e apostoliche, formazione e vita sacramentale dei fedeli, sensibilizzazione dell'opinione pubblica, programmazione pastorale. L'unico limite di intervento è dato dal riferimento all'attività pastorale (quindi non l'attività di governo, né le questioni di fede o di morale).
L’Arcivescovo ha ringraziato tutti i membri per aver accettato l’incarico, lanciando un monito sul cammino intrapreso dalla Chiesa diocesana per la realizzazione di collaborazioni pastorali che costituiscono canali di scambio più fluidi tra il centro diocesano e le diverse esperienze pastorali del territorio: questo affinché si prosegua uniti nel cammino di fede, valorizzando le specificità di ciascuna comunità cristiana ma nello stesso tempo mantenendo viva la comunione della Chiesa locale intorno al Vescovo. Don Serafino Parisi, Vicario per la Pastorale, ha concluso la riunione con l’auspicio, nella Chiesa crotonese, che si realizzi una più matura corresponsabilità a partire da una qualificata presenza dei laici cristiani negli organismi di partecipazione ecclesiale. Questi ultimi, secondo Don Parisi, riusciranno ad esprimere un contributo significativo proprio se i loro componenti saranno in grado di vivere il servizio che è loro richiesto anzitutto nell’ottica di una intensa e partecipata esperienza di amore per la propria Chiesa.