Coldiretti: “Bene l’operazione dei controlli dei Nas per Pasqua”
Sulla tavola della Pasqua sono protagonisti i piatti della tradizione preparati in casa propria o di parenti e amici da più di otto italiani su dieci spinti tra le mura domestiche dalla crisi e dal tempo incerto.
Cala, invece, la spesa nei ristoranti e aumentano le presenze negli agriturismi.
È quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che con la necessità di risparmiare aumenta la domanda di alimenti a basso costo con un rischio più elevato di frodi e sofisticazioni e per questo è importante l'operazione dei carabinieri dei Nas che ha portato al sequestro di 2.800 tonnellate di prodotti alimentari pericolosi o irregolari.
Quest’anno, si legge in una nota, si riduce la spesa al ristorante scelto da 4 milioni di persone con un costo medio a testa di 40 euro ed un totale 172 milioni di euro, in leggero calo rispetto al 2011; mentre aumentano del 3 per cento le presenze nei più economici agriturismi dove secondo Terranostra-Coldiretti si stimano duecentomila presenze per le festività. Il più gettonato nei menu di Pasqua è l’agnello, presente in una tavola su tre, accompagnato dalle uova consumate in ricette tradizionali o in prodotti artigianali e industriali ma anche sode o dipinte a mano per abbellire le case, per un totale di circa 400 milioni alla fine della settimana Santa.
Il pranzo di Pasqua è l’occasione - sottolinea la Coldiretti – per riscoprire da nord a sud i diversi i piatti tipici regionali come per esempio gli gnocchi filanti e il capretto langarolo in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio e l’immancabile coratella di abbacchio con i carciofi romaneschi per pranzo.
Se in Romagna ci sono i passatelli in Molise è di rigore l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori. In Puglia – rileva la Coldiretti – il principe della tavola pasquale è il Cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto onnipresenti su tutte le tavole della festa pasquale sono le tipiche vovi e sparasi, uova sode, decorate con erbe di campo e in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello. Con la crisi – continua la Coldiretti – in quattro famiglie su dieci si è riscoperto il piacere della preparazione casalinga dei dolci tipici della tradizione di Pasqua, con un crollo del 10 per cento negli acquisti dei prodotti industriali come colombe e uova di cioccolato.
Sul territorio – continua la Coldiretti - si contano decine di specialità locali per le quali si stima una spesa di 300 milioni di euro per la preparazione casalinga e l’acquisto dei dolci tipici di Pasqua. Nella top five dei dolci pasquali preferiti, al primo posto – sottolinea la Coldiretti – c'è l’immancabile pastiera napoletana che batte la colomba mentre seguono da vicino la pizza di Pasqua e la treccia pasquale. Si tratta – continua la Coldiretti – di dolci caratterizzati spesso da sapori decisi che hanno le uova tra gli ingredienti principali come la scarcedda lucana che è un dolce ripieno di uova sode o la torta pasqualina della Liguria che è un rustico ripieno di verdura, uova e parmigiano. In Friuli Venezia Giulia – precisa la Coldiretti – è il tempo delle titole, piccole treccine dolci che avvolgono un uovo colorato di rosso mentre in Campania spopola la pastiera, un capolavoro napoletano con ricotta, germe di grano e buccia d’arancio.
E ancora in Calabria – conclude la Coldiretti – si prepara la cuzzupa, una pagnotta dolce la cui dimensione cresce con l’età del membro familiare, ma anche pitte con niepita che sono dolci a forma di mezzaluna da mangiare sia caldi che freddi.