La rappresentazione religiosa in mano ai clan. Il vescovo la vieta
Per la prima volta nella storia, ieri, giorno di Pasqua, a Sant'Onofrio, un comune alle porte di Vibo Valentia non si e' tenuta la tanto attesa "Affruntata", coinvolgente rappresentazione religiosa tra la Madonna ed il Cristo risorto, mediata da San Giovanni e ricordata in molte piazze calabresi. A farla saltare e' stato il vescovo della diocesi, monsignor Luigi Di Renzo, in seguito ad una intimidazione a colpi di arma da fuoco avvenuta la notte prima contro l'abitazione del priore della confraternita del santissimo Rosario, Michele Virdo', da ricondurre alla manifestazione religioda. Considerato che la l'"Affruntata" era monopolizzata dai clan locali, anche quest'anno il presule aveva raccomandato al parroco e al priore di non darla in appalto agli 'ndranghetisti. Le decisioni del priore probabilmente hanno causato l'intimidazione della scorsa notte.
Ma perche' tanto interesse della 'ndrangheta alla manifestazione religiosa? A rivelarlo in alcune dichiarazione e' stato il pentito Rosario Michienzi, del luogo, autista del commando della strage dell'Epifania consumata negli anni '90 a Sant'Onofrio stesso. Michienzi asserisce che tutti i "picciotti" che vengono "battezzati" durante l'anno, dovranno fare la loro prima apparizione pubblica in occasione dell'"Affruntata" portando sulle spalle la statua di San Giovanni, segno di forza e di comando.