Crotone, Federconsumatori: no alla riduzione della fiera mariana
La Federconsumatori si oppone in maniera ferma e decisa davanti alla discutibile decisione intrapresa dal Comune di Crotone di ridurre per quest’anno da 7 a soli 3 giorni la consueta fiera mariana. La decisione è stata comunicata dall’assessore comunale alle Attività produttive, Anna Melillo, nel corso di una recente riunione tenuta con le varie associazioni del settore interessate. La minore durata della fiera (che quest’anno cade nel settennale delle celebrazioni mariane) è stata motivata dall’Amministrazione cittadina con le seguenti giustificazioni: per questioni d’ordine pubblico; per evitare abusivismi e vendite sottobanco dei posteggi assegnati; per non arrecare danni economici alle attività commerciali cittadine per ulteriori 4 giorni. Tale determinazione – oltre a trovare il conforto del comandante della Polizia municipale Antonio Ceraso – ha registrato l’adesione delle tre principali associazioni di categoria del commercio (Confartigianato, Confsercenti e Confcommercio), ma non certamente quella delle associazioni dei consumatori. Va sottolineato, infatti, che Il presidente regionale della Federconsumatori Calabria Cinzia Mosella, nel corso della suddetta riunione, si è opposta fermamente alla decisione del Comune, ritenendo che le tradizioni consolidate nel tempo non si possano sconvolgere in maniera così repentina. “Pur comprendendo le difficoltà dell’Amministrazione e del settore commercio – ha dichiarato l’avvocato Mosella – ritengo che, in alcun modo, si possa fare del protezionismo verso una determinata categoria, nella fattispecie i titolari di esercizi di vicinato”. Ecco perché Federconsumatori esprime in proposito le seguenti considerazioni. Non è certamente riducendo i giorni di una fiera che si risolvono i problemi d’ordine pubblico e del traffico veicolare all’interno di una città. Al contempo, non è nemmeno lontanamente ipotizzabile che sia questa la soluzione per contrastare l’illegalità diffusa nel settore degli ambulanti. Tantomeno, è auspicabile pensare che si dia così sollievo ai problemi economici dei commercianti (fra l’altro disposti ad applicare sconti nei giorni di svolgimento della fiera mercato). Con questa decisione si è solo creata una discriminate fra gli esercenti dei negozi e quelli del commercio ambulante, annullando fra l’altro il volere dell’utenza cittadina che, in un più d’una occasione, ha dimostrato un vero e proprio attaccamento verso questa tradizionale fiera. La scelta dell’Amministrazione, in estrema sintesi, genera il solito paradosso: ossia che a farne le spese (o meglio a non farle a proprio vantaggio) saranno come sempre gli ignari cittadini!