Teatro: si chiude con Aristofane la stagione a Cariati
Si chiude domani la prima stagione teatrale cariatese con la commedia "Le nuvole" di Aristofane in programmaalle ore 21. Il testo e' stato tradotto da Letizia Russo, la regia e' di Luca Latella. Lo spettacolo e' interpretato da Marco Cacciola e Annibale Pavone. Commedia senza tempo, "le nuvole" racconta il perenne conflitto tra generazioni e l'incertezza di una societa' che ha smarrito il senso del giusto. Il tratto distintivo della commedia aristofanesca e' il riferimento diretto a fatti che investono la vita sociale, le guerre e i processi di Atene. Ma l'originale e' solo uno spunto in cui infilare un miscuglio di cabaret, di teatro nel teatro, di provocazioni futuristiche e concessioni verbali che risultano anacronistiche e spropositate.
Le nuvole cominciano di notte: il gallo ha gia' cantato e la scena comincia a essere invasa da odori e colori della campagna che lentamente prende vita. Aristofane "dedica" a Socrate questa commedia e lo fa attraverso il personaggio di Strepsiade, di suo figlio Fidippide e di Socrate. Nel testo, Strepsiade rimpiange la vita semplice che conduceva prima del matrimonio con un'aristocratica, dalla quale ha avuto il figlio Fidippide. Costui ha ereditato dalla donna cattive abitudini e inclinazione al lusso. Cosi' l'uomo cerca di convincere il figlio ad entrare nel pensatoio socratico, per apprendere la pratica e la dialettica. Questa commedia antica non mette in scena un personaggio ma l'icona di un personaggio, che ha nome Socrate e il luogo che lo ospita, il pensatoio, e' il vero personaggio con il quale Strepsiade si deve confrontare.