Sanità, Guccione: Scopelliti ha fallito il commissariamento
Il Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione, ha incontrato ieri pomeriggio una delegazione di operatori del comparto della sanità della provincia di Cosenza che hanno avuto modo di denunciare la grave e confusa situazione in cui versa il settore sanitario nella nostra provincia a causa delle scelte scellerate operate dal Commissario per l’attuazione del Piano di Rientro dal debito sanitario, on. Giuseppe Scopelliti.
“Due anni di commissariamento –hanno più volte rimarcato i lavoratori nel corso dei loro numerosi interventi- anzicchè invertire la tendenza alla inefficienza sanitaria, la ha ulteriormente aggravata”.
“Il Commissariamento della sanità calabrese voluto da Scopelliti –gli ha fatto eco l’on. Guccione- ha introdotto un automatismo fiscale che, tra aumenti Irpef, Irap e ticket, ha maggiorato di oltre 150 milioni all’anno i tributi che i calabresi devono pagare rispetto agli altri cittadini italiani, senza che tutto ciò abbia comportato un benchè minimo miglioramento dei conti e del sistema sanitario regionale. In Calabria sono stati dismessi ben 17 presidi ospedalieri di cui già sei depotenziati e 11 da riconvertire entro il 31 marzo 2012. Della riconversione di questi ultimi in 13 Centri di Assistenza Primaria Territoriale (CAPT) non se ne sa assolutamente nulla. Tutto ciò doveva avvenire in modo contestuale e non è avvenuto, causando una vera e propria emergenza sanitaria dovuta al fatto che i CAPT o le Case della Salute avrebbero dovuto sostituire le attività ospedaliere dei servizi dismessi e al depotenziamento dei servizi sanitari territoriali, tant’è che questa situazione di forte criticità nella gestione e nell’attuazione del Piano di Rientro rischia, alla luce delle risultanze dell’ultima riunione del Tavolo Massicci del 4 aprile scorso, di consegnare alla Calabria un altro risultato negativo, che è quello di veder sostituito l’attuale commissario con un altro commissario a causa degli evidenti ritardi nella ridefinizione della rete assistenziale ospedaliera e dell’emergenza-urgenza”.
“L’insieme di queste gravi disfunzioni –ha proseguito Guccione- se non tempestivamente corrette, genereranno criticità tali da determinare i presupposti per l’avvio delle procedure di cui all’art. 2, Comma 84, della Legge 191/2009 che prevede che qualora il presidente della Regione, nominato Commissario ad Acta per la redazione e l’attuazione del Piano di Rientro non adempia ai suoi compiti e all’attuazione del Piano, il Consiglio dei Ministri, in base all’art. 120 della Costituzione, può nominare un nuovo Commissario. Se i rappresentanti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero della Salute, dell’Agenzia Nazionale dei Servizi Sanitari Regionali, del Dipartimento degli Affari Regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno valutato e proposto di commissariare Scopelliti vuol dire che la sanità calabrese si trova in una fase assai delicata che può implodere da un momento all’altro con gravi conseguenze per la salute dei cittadini”.
“A questo punto -conclude il Consigliere regionale dei democrat- bisogna prendere atto che sono trascorsi inutilmente due anni di commissariamento della sanità calabrese e che nessun passo in avanti è stato compiuto. Anzi, le vecchie criticità del sistema sanitario calabrese si sono ulteriormente aggravate, gli sprechi non sono affatto diminuiti e il debito corrente (è stato prorogato di un anno il blocco delle assunzioni) non è stato assolutamente azzerato. C’è bisogno, pertanto, di una forte assunzione di responsabilità che riporti la sanità calabrese ad una gestione che torni a rispondere alle esigenze dei cittadini."