Interrogazione parlamentare consiglieri regionali PD
Riceviamo e pubblichiamo l'interrogazione parlamentare a firma di On. Carlo Guccione, On. Demetrio Battaglia, On. Brunello Censore, On. Antonino De Gaetano, On. Mario Franchino
Oggetto: Interrogazione a risposta immediata al Presidente della Giunta Regionale della Calabria, on. Giuseppe Scopelliti.
Premesso che
-nella riunione congiunta del tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il Comitato Permanente per la verifica dei Livelli Essenziali di Assistenza nella regione Calabria svoltasi il 04.04.2012 è emersa una situazione di grave emergenza sanitaria per il ritardo nella ridefinizione delle reti assistenziali ospedaliere, territoriali e emergenza-urgenza e che tale situazione crea gravissime disfunzioni che potrebbero generare criticità tali da determinare i presupposti per l’avvio della procedura prevista all’articolo 2, Comma 84 della Legge 191 del 2011. Tale articolo, infatti, al Comma 84, recita testualmente: “Qualora il Presidente della Regione, nominato Commissario ad Acta per la redazione e l’attuazione del Piano, ai sensi dei commi 79 o 83, non adempia in tutto o in parte all’obbligo di redazione del Piano o agli obblighi, anche temporali, derivanti dal Piano stesso, indipendentemente dalle ragioni dell’inadempimento, il Consiglio dei Ministri, in attuazione all’articolo 120 della Costituzione, nomina uno o più commissari ad acta di comprovate e qualificate professionalità ed esperienza in materia di gestione sanitaria per l’adozione e l’attuazione degli atti indicati nel Piano e non realizzati”.
Si chiede di sapere:
-quali sono le ragioni che, anche per l’anno 2011, hanno determinato il perdurare del debito sanitario, nonostante che l’atto di commissariamento abbia automaticamente comportato per i cittadini calabresi l’aumento di Irap e Irpef per un gettito annuale pari a circa 140 milioni di euro;
-come mai in Calabria si continui a produrre debito sanitario, nonostante si sia registrato il pensionamento di circa mille addetti del sistema sanitario regionale (medici, paramedici, infermieri e tecnici);
-se risulta a vero che il disavanzo sanitario per l’anno 2011 abbia prodotto l’applicazione degli automatismi fiscali, determinando un ulteriore incremento delle aliquote fiscali di Irap e Addizionale Regionale Irpef per l’anno d’imposta in corso rispettivamente nella misura di 0,15 e 0,30 punti e l’applicazione del blocco automatico delle assunzioni fino al 31.12.2013;
-per quale ragione gli ospedali “Spoke” della Calabria risultino essere sottodimensionati per quanto riguarda i posti-letto rispetto a quanto previsto dal Decreto n.106 del 20.10.2011, considerato che al 31.03.2012 sono stati dismessi ben 17 ospedali di cui sei già depotenziati e undici da riconvertire entro il 31.03.2012 senza che, preventivamente, siano stati potenziati i servizi sanitari territoriali e realizzati i tredici Centri di Assistenza Primaria Territoriale (CAPT) o Case della Salute che, attualmente, rimangono solo disegnati sulla carta;
-per quale motivo, dopo due anni di Commissariamento del sistema sanitario calabrese, si registra una grave e persistente incapacità a fare uscire la Calabria dall’ emergenza sanitaria e come mai, in alcuni territori della nostra regione si siano create condizione di vera e propria “desertificazione” sanitaria che mettono a rischio i livelli essenziali di assistenza e che pongono ulteriormente in seria difficoltà gli stessi ospedali “Hub” e “Spoke” che operano già in condizioni sottodimensionate e che vengono “stressati” da una domanda crescente che deriva dal fatto che interi territori sono stati abbandonati a se stessi e lasciati senza alcun servizio sanitario alternativo ai presidi ospedalieri dismessi. Una tale situazione non farà altro che aumentare l’enorme piaga dell’emigrazione sanitaria che ogni anno fa già spendere alla nostra regione 247 milioni di euro e che dimostra come il più grande ospedale calabrese continua ad essere quello fuori dalla nostra regione.
Si chiede, infine, di sapere:
-quali sono le iniziative che si intendono adottare di fronte alla gravità dell’attuale stato della sanità in Calabria e se, rispetto a quanto da Lei verbalizzato nel corso della riunione del 04.04.2012 del Tavolo Massicci in cui Lei stesso ha comunicato che nei prossimi giorni si rapporterà direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri per rassegnare, eventualmente, nelle sue mani le dimissioni dall’incarico di commissario, non ritenga utile, alla luce di tutto questo, far conoscere ai calabresi le sue determinazioni al fine di evitare un ulteriore deterioramento e aggravamento delle condizioni del sistema sanitario regionale.