Sanità: inchiesta della Gdf Calabria, medici 118 privi di qualifica

Reggio Calabria Cronaca

Medici assegnati al servizio 118 pur essendo privi delle qualifiche necessarie per poter svolgere il delicato incarico di primo soccorso. È una delle irregolarità riscontrate dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'operazione "By-pass", condotta dagli uomini della compagnia di Palmi, che ha portato alla segnalazione alla corte dei Conti di 34 persone, fra amministratori e dirigenti pubblici, accusate di aver cagionato, nell'ultimo decennio, un danno economico di oltre 32 milioni e mezzo di euro a carico delle ex aziende sanitarie di Palmi e Reggio Calabria. Nel particolare i finanzieri hanno individuato il ripetuto ricorso a forme di trasferimento illegittime con l'impiego di 197 sanitari che, nel corso di circa quindici anni e con tempistiche, motivazioni e modalità diverse, sono stati trasferiti in strutture sanitarie territoriali ed ospedaliere delle due ex aziende sanitarie ed all'azienda ospedaliera "Bianchi-Melacrino-Morelli" di Reggio. Complessivamente sono state individuate 420 "disposizioni di utilizzo", atti, cioè, che disponevano il trasferimento dei medici, emessi da funzionari e amministratori pubblici delle aziende sanitarie interessate.

Sono diverse le irregolarità contestate dalla Guardia di Fiannza davanti alla Corte dei Conti a carico delle persone coinvolte nell'operazione "By- pass". Diciannove medici trasferiti all'Azienda ospedaliera di Reggio Calabria, ad esempio, sarebbero stati pagati dall'azienda ospedaliera anziché dall'ex Asl 11 di Reggio Calabria da cui provenivano. L'azienda ospedaliera, secondo l'ipotesi investigativa, avrebbe dovuto ricevere un rimborso dall'ex Asl 11 per gli stipendi corrisposti ai 19 professionisti, ma ciò non sarebbe mai avvenuto. Sempre secondo quanto emerso, inoltre, a 117 medici è stato applicato l'allegato N del contratto, applicabile solo a medici di medicina dei servizi. Il contratto applicato prevedeva benefit di vario genere che la normativa riconosce solo a quei medici, sempre titolari di postazione di guardia medica soppressa, impiegati nella medicina dei servizi. Altra anomalia segnalata riguarda la riattivazione di 4 postazioni di guardia medica avvenuta nel 2001 nel territorio dell'Asl di Palmi. L'azienda avrebbe dovuto impiegare il personale in esubero quando furono chiuse le quattro sedi, ma non tutti i medici impiegati erano quelli che precedentemente avevano perso il posto. Ne furono infatti assunti altri, con un aggravio per il bilancio aziendale.

Le indagini abbracciano un periodo lunghissimo, che parte dal 1995. Gli anni presi in considerazione per la segnalazione alla Corte dei Conti, però, sono solo gli ultimi dieci, in quanto per il periodo precedente - è stato spiegato in conferenza stampa - è già intervenuta la prescrizione. Gli investigatori ritengono che la maggior parte del danno erariale sia stata consumata negli anni utili all'indagine, mentre per quanto riguarda la parte caduta in prescrizione il danno non sarebbe ingente come quello emerso invece negli ultimi 10 anni. Il danno complessivo quantificato dalle Fiamme Gialle, pari a più di 32 milioni di euro, è ripartito in 9 milioni per l'ex Asl di Palmi, in quasi 12 milioni per l'ex Asl di Reggio Calabria, ed in più di 11 milioni per l'Asp che oggi vede riunite Reggio Calabria e Palmi.