Legge su equità di genere, apprezzamento di Marisa Fagà
“Le vivaci e complesse analisi del dopo voto in questa delicata e critica fase storica del nostro Paese hanno un po’ oscurato l’approvazione da parte del Parlamento Italiano della norma sull’equità di genere. - Comunica una nota stampa di Marisa Fagà - Essa rappresenta per le Istituzioni un concreto segnale di cambiamento, che produrrà un vero e proprio rinnovamento del mondo politico, che mi auguro sia anche generazionale.
Finalmente si promuove la partecipazione attiva delle donne e si abbatte il deficit di democrazia per il quale l’Italia era superata, nelle statistiche internazionali, anche dai paesi del Terzo Mondo.
Per il rispetto dell’articolo 51 della nostra Costituzione le donne hanno dovuto attivare formali ricorsi per aver riconosciuto un loro diritto, come per esempio è accaduto per la Giunta comunale di Roma.
Tengo a precisare che non è avanzato, con l’approvazione di questo dispositivo, il discorso delle quote, che non ci appartiene; ma si applicano finalmente i valori contenuti nella nostra Costituzione. Mi riferisco agli articoli 3, 51 e 117. - Continua - Dopo anni di lotte, raccomandazioni, direttive dell’Unione Europea, la Camera dei Deputati promuove il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli, nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali, indicando anche norme per le pari opportunità nella composizione delle commissioni di concorso nella Pubblica Amministrazione.
L’approvazione di questa legge è un toccasana per rinnovare la Politica nei confronti della quale la disaffezione, alla luce degli esiti elettorali, è veramente preoccupante.
Sono felice per il raggiungimento di questo obiettivo e mi auguro che il Senato proceda con la stessa celerità e che non si facciano i soliti giochetti di emendamenti perché il testo torni alla Camera.
L’urgenza dell’approvazione di questo provvedimento legislativo si evince dagli sconfortanti esiti elettorali nelle recenti amministrative che, tanto per fare un esempio, nella città di Catanzaro, su trentadue consiglieri, ai risultati di oggi ancora non del tutto definitivi, viene eletta una sola donna nella persona di Stefania Lo Giudice, con cui mi congratulo per la brillante affermazione. Sono convinta che ella concorrerà costruttivamente affinché il Consiglio avvii iniziative compensative di questo inaccettabile arretramento della democrazia.
Il mio plauso va a tutti i parlamentari che in maniera trasversale hanno realizzato un atto di giustizia, concorrendo a fare avanzare il reale valore della equità di genere di cui il Paese ha bisogno. - Conclude Fagà - Devo riconoscere che il Parlamento ha licenziato un ottimo provvedimento; adesso spetta al Consiglio regionale trarre spunto e forza per approvare modifiche legislative al proprio statuto ed alla propria legge elettorale”.