Trova azienda chiusa dal CFS, ma i documenti erano falsi
Se si sia trattato di una burla oppure di una macchinazione più complessa ancora non è chiaro, ma per alcuni giorni un imprenditore è stato indotto a credere che il Corpo Forestale dello Stato avesse sequestrato la sua azienda agricola per illecita detenzione e maltrattamento di animali. La documentazione attestante il provvedimento, pero', era fasulla. Protagonista della singolare vicenda un allevatore di Rombiolo (Vv). L'uomo, recandosi come d'abitudine ad accudire il bestiame, ha notato che all'ingresso della sua proprietà era stato apposto un cartello, con tanto di nastro segnaletico, che indicava il sequestro dell'intera zona ad opera del Corpo Forestale dello Stato, con conseguente divieto d'accesso. L'imprenditore si è perciò recato al Comando Stazione del CFS di Spilinga (Vv) per chiedere delucidazioni.
Gli Agenti forestali hanno quindi avviato indagini, accertando che sia il cartello con l'intestazione del Corpo Forestale dello Stato che il nastro segnaletico erano stati contraffatti per simulare il sequestro. Di conseguenza, dopo aver rassicurato il malcapitato imprenditore, gli Agenti hanno apposto i sigilli, in questo caso veri, alla falsa documentazione rinvenuta, provvedendo, nel contempo, ad informare la magistratura in ordine al reato di "contraffazione di segni distintivi e documenti in uso ai Corpi di Polizia". Il provvedimento di sequestro del finto materiale è stato adottato nei confronti di ignoti. Le indagini del Corpo Forestale sono in corso per risalire agli autori della messa in scena i cui autori rischiano pene detentive che vanno da uno a quattro anni di reclusione.