Tumori. Giusy Regalino: “la bonifica non sia problema secondo”
Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa di Giusy Regalino, capogruppo "manifesto per Crotone"
"Provo una grande rabbia che non posso trattenere, lo dico come donna, come madre, come consigliere comunale. Lo dico come cittadina crotonese, di fronte al silenzio che regna nonostante la morte si abbatta come una mannaia su tutti noi. In questa settimana sono decedute 5 donne! Tutte per la stessa patologia “tumore”. Quello che mi fa specie è il silenzio che avvolge Crotone, un silenzio sempre più pesante, perché siamo incapaci di difendere la vita e di trovare soluzione ad un problema che sta decimando la nostra città. Non è giustificabile, rimanere inerti di fronte ad una situazione che sfugge di mano, ad una presa di coscienza che non c’è, ad un rinviare sempre a tempi da stabilire cosa si vuole fare per difendere la città, i suoi cittadini, la vita! Mi ripugna pensare che le cose debbano andare in questo verso!
Mi fa specie che non ci sia una vera analisi del problema e si faccia sempre strada ad una superficiale visione che forse è la vera debolezza di Crotone. Mi chiedo cosa pensano i vertici istituzionali di fronte alla morte, alla morte per tumore, e al dolore di tante famiglie che fanno esperienza della sofferenza, causata da questa patologia non sconfitta, visto che il vero problema è legato all’ambiente, ad una situazione ibrida, di totale sbandamento, perché si continua a parlare di tutto, ma non vi sono prese di posizione, non vi sono accordi con l’ENI, non si è scelta la strada da seguire per fermare questo declino a tutti i livelli che ci rende sempre di più fragili, deboli, destinati a fare i conti con quanto diventa incurabile e lascia nel dolore tante famiglie. Da tempo come “commissione ambiente” abbiamo chiesto la convocazione di un consiglio comunale sulla bonifica.
Mi chiedo e chiedo provocatoriamente, ma è il problema minore, quello che non merita di essere affrontato o è un dovere, di tutti, istituzioni e cittadini quello di alzare il tono, di chiedere che la bonifica non sia argomento solo elettorale, che non sia problema secondo, alle elezioni, al tesseramento, alle postazioni da occupare. Sono preoccupata da questa scarsa sensibilità , del rimandare sempre ogni azione che possa tranquillizzare i crotonesi. Il ritrovamento di materiale radioattivo nelle vicinanze di un grande centro commerciale, scoperto per puro caso, lo stazionamento nel porto di due traghetti, che a detta di molti cittadini sarebbero stati , e tutti ci auguriamo che non sia così, in parte costruiti con materiali derivanti dall’amianto, respinti in diversi porti italiani, arrivati a Crotone senza alcun problema, sono lo spaccato di un forte inquinamento ambientale dannoso per la salute pubblica. Chi ha il dovere di dare risposte e tutelare la vita dei crotonesi? Chi ha il compito di non permettere che ci sia un costante massacro della vita e tante famiglie debbano fare i conti con il cancro? Nessuno di noi è escluso da questa difficile situazione locale, nessuno di noi può pensare che tocchi sempre agli altri e non a noi.
Per rispetto alle famiglie che hanno già fatto esperienza della morte di un proprio congiunto, pensando alle 5 donne che non ci sono più, donne che erano nel pieno della vita. Credo, che ognuno di noi debba farsi un esame di coscienza, e debba decidere da che parte stare. Nel sollevare il mio disappunto, sento il bisogno di esprimere a nome di tutti i crotonesi un vero disagio incontenibile, insostenibile, di gravità inaudita. Come consigliere comunale, sento la necessità di invitare l’amministrazione comunale e tutto il consiglio a prendere atto che non c’è più tempo da perdere. La vita è un dono che non possiamo sprecare o lasciare andare solo perché non abbiamo la forza di attuare la bonifica. E’ arrivato il momento di avviare un serio confronto e avere chiaro finalmente cosa si vuole, come si vuole, e darsi dei tempi per recuperare sulla devastazione che affligge Crotone. I cinque decessi, sono un segnale di allarme che non possiamo ignorare. Di fronte al dolore di queste e di tutte le famiglie che hanno subito la perdita di un parente per tumore, abbiamo il dovere di intervenire, superando ogni ritardo fino ad ora accumulato. Basta con le parole, ora è veramente arrivato il momento di non poter più sopportare che si rimanga inermi e lontani dal portare a soluzione questo problema".