San Fili. Presentazione del cortometraggio “Il rappresentante”
Lo spaccato di una famiglia, divisa tra poesia e brutale realismo, nella Calabria contemporanea. Calabria, oggi. Giovanni è un giovane studente universitario, orgoglioso e realista. Franco, il padre, è un piccolo commerciante, con velleità artistiche, che gestisce un negozio di generi alimentari in difficoltà economiche. Una famiglia come tante, la cui monotonia viene spezzata dall’irrompere di uno strano personaggio, un rappresentante piuttosto atipico. Da quel momento la loro vita non sarà più la stessa.
Marco Caputo il regista, e Davide Imbrogno sceneggiatore e attore, producono questo ambizioso lavoro impregnato tra le suggestioni di Matteo Garrone, Paolo Sorrentino e il cinema italiano dell’impegno civile. L’ambizioso progetto tocca un tema caldo per il sud Italia, di cui entrambi i giovani artisti sentono l’esigenza di parlare. Li affiancano in questo primo cortometraggio attori di spessore come Dante De rose, che interpreta il rappresentante del titolo, Giovanni Turco, uno dei volti più rappresentativi del teatro calabrese, Marisa Casciaro, Renato Costabile, Nausica Sganga e il giovane Marco De rose. La lavorazione del Rappresentante, è durata circa 3 settimane ed è interamente girato nella provincia di Cosenza. Un tentativo indipendente di fare cinema in un territorio che negli ultimi tempi sembra essere particolarmente fertile e ricettivo.
Interessante è il connubio tra il realismo della strada e dei mestieri e le ambizioni e le speranze di personaggio in bilico tra la poesia e la rabbia, tra la rassegnazione e il sogno di una vita diversa. I graffi della macchina da presa sono dolorose ferite di un territorio che gronda sangue, passione e disperazione nell’attesa di una infinita redenzione capace di liberarci tutti, giusti e sbagliati, buoni e cattivi.