Chiuso il Salone del libro di Torino
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Bottega editoriale sulla chiusura della fiuera internazionale del libro di Torino
Ultima tappa per il Salone internazionale del libro di Torino: stasera il Lingotto chiude i battenti dopo le cinque lunghe giornate di full immersion nei libri e non solo. Anche quest’anno l’esperienza degli editori calabresi a Torino ha registrato un bilancio decisamente positivo, come del resto facevano sperare i dati “istituzionali” su cui in questa occasione, si è avuto modo di fare il punto.
Strade percorse e da percorrere per l’editoria regionale
La Regione Calabria, come di consueto, ha offerto agli editori calabresi la possibilità di essere presenti a questo immenso festival culturale, all’interno di uno stand messo a loro gratuita disposizione per l’esposizione delle proprie attività e pubblicazioni.
L’iniziativa, voluta dal presidente Giuseppe Scopelliti e dall’assessore alla Cultura Mario Caligiuri, rientra nell’ambito delle linee guida della politica culturale perseguita dall’Assessorato alla Cultura per la promozione dell’editoria e della lettura in Calabria. Una politica che si nutre degli stessi risultati che sta, man mano, ottenendo. L’aumento dell’indice di lettura – secondo l’Istat in Calabria si legge di più che in altre regioni del Sud – è solo uno di questi. Importante risultato anche quello dimostrato dai test Invalsi Ocse-Pisa: le competenze scientifiche e linguistiche degli studenti calabresi sono migliorate – nell’ordine del 7% nel primo caso, del 9% nel secondo – anche grazie alla creazione di ben 275 laboratori scientifici negli istituti scolastici. È stato Massimiliano Ferrara dirigente generale del Dipartimento 11 – Cultura, Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione tecnologica, Alta formazione della Regione Calabria – a “condividere” questi dati nel contesto del Salone, durante un suo intervento allo stand. Intervento durante il quale Ferrara ha annunciato anche l’investimento di un milione di euro per l’alta formazione di operatori artistici, bibliotecari e archivistici: sostegno indiretto all’editoria perché teso alla creazione di operatori specializzati.
Lo stand regionale quindi è stato, tra l’altro, occasione di dibattito per tracciare il percorso – passato e futuro – dell’evoluzione culturale calabrese.
In questo senso si ricordano due importanti “picchi”: quello dell’intervento, nell’ambito di un dibattito sull’editoria in Calabria, del già citato dirigente Ferrara che, oltre ad annunciare un investimento ben preciso della Regione, ha dichiarato l’intenzione di creare una piattaforma permanente di idee che coinvolga tutti gli operatori del settore editoriale e che funga da base di partenza per la programmazione e per le decisioni politiche delle istituzioni.
E, inoltre, quello dell’arrivo dell’assessore Caligiuri il quale, soddisfatto per la buona riuscita della manifestazione, è intervenuto durante diversi momenti di incontro allo stand per fissare alcuni punti del proprio operato nell’imminente futuro: l’idea di donare ad ogni bambino appena nato un libro, un “simbolo” quindi per “plasmare” lettori forti nel territorio; la previsione di presentare prossimamente in tutta Italia il Libro verde della lettura, un primo importante passo per farsi pionieri della esportazione della cultura; la programmazione di un incontro con l’assessore alla Cultura del Piemonte, Michele Coppola, finalizzato a studiare come la Calabria possa essere presente alle prossime edizioni del Salone al di là del proprio stand; la pianificazione di iniziative volte a dotare le biblioteche di un patrimonio di reader ed ebook e le scuole di classi interattive corredate di pc e tablet (a proposito di “Primavera digitale”); la valorizzazione del patrimonio del libro antico.
Lo stand regionale in pillole: alcuni numeri
Ai percorsi evolutivi così come tracciati dalle istituzioni si accompagnano i dati concreti che lo stesso Salone offre a sostegno della tesi per cui la “politica del dire” non è separata da quella “del fare”.
27 gli espositori che hanno aderito all’iniziativa dello stand regionale: Adhoc, Abramo, Alicebook, Biblon, il Premio letterario “Caccuri”, Città del sole, Csa, D’Ettoris, Editoriale progetto 2000, edizioni Ts, Falzea, Ferrari, Kaleidon, la Bottega editoriale, la Rondine, Leonida, Meligrana, Nuove Edizioni Barbaro, Pancallo, Parco Nazionale del Pollino, Pellegrini, Periferia, l’Associazione “Rhegium Julii”, Qualecultura, il gruppo editoriale Rubbettino, Sabbiarossa e Teomedia.
Tutte le province quindi sono risultate rappresentate: da Reggio Calabria con i suoi 8 espositori, a Cosenza con 8, a Catanzaro con 5, a Crotone con 3 e a Vibo Valentia con 3. 33 gli eventi svoltisi nelle cinque giornate fieristiche, per un totale di 89 interventi tra relatori, autori e “ospiti” a vario titolo. Alcuni dati “qualitativi”: il successo di Carmine Abate ma non solo. Al di là dei numeri, alcuni dati importanti per cogliere il fermento che ha caratterizzato l’esperienza calabrese a Torino emergono da elementi di diversa natura.
In questo senso si segnala innanzitutto la notevole conquista – per se stesso ma anche per l’orgoglio dell’intera regione – di Carmine Abate, il cui ultimo libro, La collina del vento, edito Mondadori, è nella “top 20” dei libri più venduti preso lo stand del “colosso” dell’editoria. Non è un caso che la Sala Professionali in cui Abate ha presentato il proprio libro durante queste giornate si è gremita di gente. Merito anche, ma non solo, dell’accompagnamento musicale di Cataldo Perri che ha fatto da sfondo alla lettura-recitazione di alcuni brani significativi del libro effettuata dallo stesso autore.
Importante segnalare anche due dati legati alla “giovinezza” dei protagonisti della cultura regionale. Innanzitutto la presenza, con un evento dedicato peraltro, di Gianpasquale Raffaele Spadafora, autore del romanzo Mia sorella è figlia unica (edito Adhoc-Apoikia): lo scrittore di San Giovanni in Fiore, infatti, ha soli ventitré anni.
Giovane di “costituzione” la recentissima casa editrice reggina Sabbiarossa, rappresentata al Salone dalla sua dinamica direttrice Paola Bottero. Dimostrazione del fatto che non solo la Calabria è feconda di nuove iniziative imprenditoriali legate al settore culturale – a dispetto della famigerata crisi – ma anche del fatto che a tali iniziative sempre più spesso si associa il nome di una donna: anche questo fa parte del percorso evolutivo di un territorio.
Infine, un dato che riguarda i maggiori interessi mostrati dai visitatori: i libri che sono andati per la maggiore sono stati in modo particolare i saggi, nella fattispecie quelli di argomento collegato alla mafia e quelli storici, soprattutto riguardanti la Magna Grecia. Positivo riscontro anche per le pubblicazioni di taglio storico-turistico largamente inteso.
Gli eventi di oggi, lunedì 14 maggio
I bilanci sono “obbligatori” quando si è in fase di congedo; tuttavia anche l’ultima giornata della kermesse si è rivelata vivace: l’afflusso del pubblico è stato alto (nei corridoi, soprattutto bambini e studenti) e le attività allo stand regionale sono proseguite con vitalità. Protagonista del calendario degli eventi di oggi è stato l’editore Ferrari con due presentazioni. La prima ha riguardato il libro Tutto il mondo fuori di Attilio Celeghini, presentato dallo stesso autore e dal giornalista e scrittore Domenico Agasso. Un volume che affronta in maniera disincantata il tema del “ritorno” e delle origini attraverso la storia di un giovane regista all’apice della propria carriera. La seconda invece ha avuto per oggetto il volume La valle dei Monasteri. Il Mercurion e l’Argentino scritto da Giovanni Russo, con le fotografie di Pietro Rotondaro. Un saggio finalizzato a riscoprire il monachesimo calabro-greco e le sue particolarità, da riconoscere nei concetti di pace, ospitalità, studio, spiritualità e contemplazione della natura. All’incontro hanno preso parte Guglielmo Colombero, scrittore e critico letterario, Fulvio Mazza, direttore de la Bottega editoriale e l’autore Giovanni Russo.