Coordinamento “Acqua pubblica Bruno Arcuri” su gestione acqua
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Coordinamento calabrese Acqua Pubblica Bruno Arcuri sulla conferenza stampa indetta dal presidente Scopelliti per fare il punto della situazione della gestione dell'Acqua
"La conferenza stampa indetta dalla Regione Calabria per fare il punto della situazione sulla gestione delle acque in Calabria ha confermato tutte le preoccupazioni espresse dal Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”. Nel corso di tale conferenza è stato confermato l’ormai prossimo abbandono di Veolia ed è stata difesa la scelta della Sorical di tagliare l’acqua ai Comuni calabresi morosi auspicando, tra l’altro, che la società di gestione possa direttamente rivalersi sui cittadini per i pagamenti. È stato pure comunicato che verrà predisposto un bando per la scelta di un nuovo socio privato al quale si potrà anche affidare la maggioranza assoluta delle quote societarie.
È necessario a questo punto ricordare che la democrazia, parola che deriva dal greco, significa etimologicamente “governo del popolo” e che la più alta espressione di democrazia nel nostro Paese è rappresentata dal referendum. Nello scorso giugno la maggioranza assoluta del popolo Italiano ha detto che l’Acqua deve uscire dal mercato e che i profitti devono uscire dall’Acqua; anche nella nostra Regione si è avuto un risultato incredibile, con oltre 800.000 calabresi che hanno ribadito la volontà di una gestione pubblica, partecipata e democratica del Nostro Bene Comune più prezioso. La volontà del popolo va rispettata sempre, soprattutto quando si esprime con una maggioranza assoluta, come è avvenuto in Calabria dove i voti favorevoli alla gestione pubblica dell’Acqua hanno superato di centinaia di migliaia quelli conferiti all’attuale presidente Scopelliti.
Il Coordinamento Calabrese “Bruno Arcuri” nel corso di questi anni ha evidenziato numerose zone d’ombra nella gestione della società mista So.Ri.Cal. S.p.A., che ha da sempre definito trasversale ai due schieramenti politici: gli investimenti previsti nella Convenzione Regione-Sorical e non realizzati, il mutuo acceso dalla Sorical con la Depfa-bank nota per i cosiddetti derivati finanziari, l’illegittimità delle tariffe applicate ai Comuni calabresi, ribadita da ben tre sentenze della Corte Costituzionale. Ma piuttosto che dare risposte e chiarimenti, dovuti a tutti i cittadini calabresi, i nostri politici preferiscono estrarre dal cilindro, con ostinazione, soluzioni che vanno nella direzione diametralmente opposta a quella indicata dal Referendum dello scorso giugno, arrivando a prefigurare un socio privato avente la maggioranza assoluta delle azioni.
Evidentemente questi anni, in cui l’acqua in Calabria è stata gestita secondo modalità privatistiche, non hanno insegnato nulla ai nostri politici, nonostante le gravi problematiche emerse e rilevate anche dalla recente relazione della Corte dei Conti. Pur detenendo formalmente la maggioranza delle azioni della Sorical, la Regione non è stata in grado di garantire alcuna forma di controllo, neanche quelle più immediate ed evidenti sulla tariffazione (basti pensare all’ormai famoso errore di conversione lire-euro). Con la volontà di cedere definitivamente la gestione in mano ai privati, in spregio alla volontà espressa dal popolo, una classe politica e burocratica che continuamente mostra la sua scarsa competenza ed affidabilità si prepara a svendere definitivamente il patrimonio idrico della nostra regione, magari accontentandosi in cambio del solito piatto di lenticchie costituito da qualche poltroncina per il trombato di turno e qualche posticino di lavoro precario per mantenere in caldo le clientele.
Sappiano gli ideatori di questo disegno che da parte nostra proseguiremo l’impegno a tramutare in azioni reali la volontà popolare, ricordando che l’Acqua è un Bene Comune, cioè un Bene che appartiene a tutti e che deve essere quindi gestito in maniera democratica e partecipata, senza che sia realizzato alcun profitto. E lo faremo in modo propositivo. Nonostante le forti intimidazioni per mano fascista agli attivisti del Csoa "A. Cartella", protagonisti della battaglia per l'acqua pubblica in Calabria, intendiamo andare avanti. Due incontri pubblici sono già in programma a breve, domenica 20 alle 17.00 al teatro Umberto a Lamezia e venerdì 25 alle 17.30 alla Casa delle Culture a Cosenza, in cui prefigureremo insieme, in forma partecipata e consapevole, il futuro dell’acqua in queste due città. Si scrive Acqua ma si legge Democrazia!"
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