Sepolto a Riace il sudanese morto in un incidente stradale
Elzeline J. Abdallah è stato tumulato ieri nel cimitero di Riace, città dell'accoglienza. Termina così la sua triste vicenda che dal Sudan, paese d'origine, lo aveva fatto arrivare in Libia e da lì – nel viaggio della speranza – fino in Italia. Elzeline è morto l'11 aprile scorso, in seguito alle ferite riportate in un incidente stradale nei pressi dell'aeroporto di Lamezia Terme. Mentre il suo corpo restava a disposizione del magistrato all'obitorio di Catanzaro, per cinque settimane il sistema di accoglienza calabrese e in particolare il consorzio di cooperative sociali CalabriAccoglie, ha lavorato per trovargli una sepoltura. Operazione complessa, dato che in Calabria non esiste un cimitero islamico e non tutti i campisanti hanno un'area interconfessionale. Al cimitero di Reggio Calabria, in quell'area non c'è più posto. Alla fine, il sindaco di Riace, Domenico Lucano, impegnato da anni nel sistema di accoglienza dei migranti, ha offerto un posto nel proprio cimitero. Così, nel primo pomeriggio del 23 maggio, la salma è stata tumulata, accompagnata in una breve cerimonia dall'imam, dalla comunità sudanese di Feroleto Antico presso la quale era ospitato l'uomo, dal sindaco Lucano, dal direttore della cooperativa Promidea Piero Caroleo e da alcuni operatori del centro di accoglienza. “E' la quarta persona che accogliamo” ha dichiarato il sindaco di Riace a margine della tumulazione “La morte fa parte della vita e forse è l'unica che ci mette tutti sullo stesso piano. Continuiamo ad accoglierli da vivi, come faremmo a negare loro un posto da morti?”. Per procedere alla sepoltura è stata comunque necessaria un'opera di mediazione con la rappresentanza islamica: il cimitero di Riace, 550 abitanti di cui un quinto stranieri, è già naturalmente rivolto ad oriente ed è stato possibile seppellire la salma con il capo rivolto alla Mecca. E' stata anche tumulata nella terra, come vuole la religione musulmana, ma nel rispetto dei regolamenti cimiteriali italiani.