Lettera in redazione: salvare il liceo Volta

Reggio Calabria Attualità
Il Liceo "Alessandro Volta" di Reggio Calabria

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta firmata da 30 lavoratori in sostegno del Liceo Scientifico Alessandro Volta di Reggio Calabria.

"La contrazione delle iscrizioni subita dal Liceo Scientifico Alessandro Volta di Reggio Calabria sollecita una riflessione mossa non solo dalle preoccupazioni derivanti dalla mobilità che colpirà docenti e non docenti ma da alcune considerazioni che discendono dalla ricaduta comportata da una politica generale che colpisce tutta la formazione pubblica, politica di cui i giochi di prestigio prodotti in materia di dimensionamento scolastico sono figli.

Il Liceo ha avuto da quasi 10 anni ad oggi una storia tormentata a partire dalla ‘infelice’ scelta dell’amministratore comunale di scegliere per la realizzazione della nuova struttura del Volta un sito posto in un quartiere scarsamente urbanizzato e pessimamente collegato al territorio dai servizi di trasporto pubblico. Questa scelta, forse mossa da interessi speculativi così radicati nella realtà reggina, ha contraddetto profondamente l’opzione dell’allora preside del Liceo, il compianto professore Giorgio Barreca, che si esprimeva per una localizzazione che, pur situandosi nella zona sud della città, fosse compresa tra il viale Aldo Moro e la via Sbarre Centrali.

Alla scelta irresponsabile di situare la scuola nel quartiere Modena seguiva poi un iter di realizzazione che vedeva l’affidamento dei lavori ad una ditta risultata poi non in regola con la dovuta certificazione antimafia. Nel 2008, alla scadenza dei 5 anni fissati dalla legge come termine ultimo per la consegna di opere pubbliche, il nuovo edificio veniva consegnato all’amministrazione provinciale e, da questa, all’allora preside,Prof. Leo Stilo. Le condizioni in cui il manufatto fu consegnato erano del tutto incompatibili con le norme sulla sicurezza e la concessione di agibilità. Il nuovo edificio era infatti privo persino della recinzione perimetrale e presentava una mole preoccupante di carenze tali da comportare ricorrenti allagamenti dell’edificio, ripetute cadute degli intonaci interni e di parti di cornicioni esterni che, solo per una fortuita serie di coincidenze favorevoli, non hanno causato gravi danni alle persone. Questa è stata la via percorsa per cercare di evitare le ricadute di una serie di pesanti responsabilità verificatesi nella fase di realizzazione della scuola.

A ciò si aggiunge la catastrofe derivante dalla politica liberista operante anche nel settore dell’istruzione pubblica che considera la scuola come azienda in una logica di mercato che vede gli alunni come utenza e come fonte di benefici materiali per dirigenti e soggetti privati che gestiscono l’indotto-scuola. Politica che non vede la scuola come un servizio legato alla comunità dei vari territori e cancella di fatto ogni finalità realmente e pienamente formativa. Ciò premesso, va ribadito a chiare lettere e a voce forte e decisa, che il Liceo Volta è una risorsa importante per Reggio Calabria, una risorsa che va difesa e potenziata. Nell’immediato occorre intervenire sui flussi delle iscrizioni destinando al Volta le quote eccedenti le possibilità reali di gestione da parte del Liceo Vinci. Ciò deve avvenire privilegiando in primo luogo i criteri della provenienza territoriale degli allievi. In secondo luogo, anche con una specifica convenzione tra Provincia e Comune, occorre riprendere indicazione del compianto preside Barreca dando una nuova collocazione al Liceo in uno dei locali resi fruibili dalla chiusura o dal forte ridimensionamenti di scuole poste nell’area sud della città (ex Mazzini, Galluppi etc. ).

Ciò chiediamo con forza per il Volta, ciò chiediamo esprimendo inoltre l’esigenza che, sconfiggendo la politica del massacro sociale, le scuole non si riducano di numero e non siano concentrate in ristrette aree territoriali (i centri cittadini) con pesanti ricadute in termini di pendolarismo, vivibilità di intere aree, di viabilità, di qualità della vita. Ci battiamo perché si realizzi una serie di scuole che, anche privilegiando l’opzione di istituti con molteplici indirizzi di studio, si sviluppi secondo le esigenze del territorio e che così eroghi un servizio di formazione pubblica di reale utilità sociale."