Reggio. Chiude asilo: bambini “traslocati” a metà anno. Lo sfogo di una mamma
Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di una mamma in seguito alla comunicazione ufficiale da parte del Comune di Reggio Calabria del prossimo trasferimento dei 12 piccoli alunni della scuola dell’infanzia “Parco Caserta” in altro istituto scolastico.
***
“Nel mese di dicembre 2019 noi genitori degli alunni frequentanti la suddetta scuola, siamo stati convocati dall’assessore Anna Nucera e dal dirigente avv. Francesco Barreca. Alla riunione ci veniva proposto di spostare i bambini, al rientro dalle vacanze natalizie, presso l’asilo Genoese Zerbi. La richiesta degli amministratori nasceva dal fatto che l’asilo “Parco Caserta” è frequentato da “solo” 12 allievi e che in pochi fruiscono del servizio di refezione scolastica e pomeridiano. A detta dell’amministrazione, tenere aperto il “nostro” asilo cagionerebbe al Comune un danno erariale poiché si trova “costretto” a tenere aperta una struttura con due maestre e due collaboratrici scolastiche per “soli” 12 bambini e ancora meno per il servizio mensa e pomeridiano. Rilevavano inoltre gli amministratori che le maestre e collaboratrici sono poche, non possono essere fatte nuove assunzioni e dunque ritenevano più opportuno e più economico avere più maestre in una unica struttura.
Tutti noi genitori, compatti, ci siamo opposti a questa assurda richiesta di spostare a metà anno scolastico bambini dai tre ai cinque anni in altra struttura, evidenziando la maggiore importanza dell’interesse dei minori rispetto a quello economico.
Peraltro “Parco Caserta” da sempre e da tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerlo, è ritenuto il migliore asilo di Reggio Calabria, senza nulla togliere agli altri.
I nostri amministratori non sono però di questo avviso, posto che veniva evidenziato che l’offerta formativa sarebbe migliore in altri istituti… Personalmente ho rifiutato questa affermazione usata solo per convincere noi genitori allo spostamento. Noi genitori stimiamo e apprezziamo le “nostre” maestre. Mio figlio a neanche 4 anni conosce l’alfabeto, legge lettere e numeri, impara poesie, canzoni e filastrocche con la gioia che solo una BRAVA maestra può dare. L’offerta formativa non la dà la scuola grande e bella, la dà la maestra che anche dal niente fa nascere la curiosità in un bambino.
Arriva ora il momento di confermare/iscrivere i nostri bambini alla scuola dell’infanzia.
Come ci era stato detto alla riunione, l’asilo “Parco Caserta” rimarrà aperto fino al 30 giugno e dunque non risulta tra le possibili scuole da scegliere. Ciò sia per il predetto , presunto, danno erariale, sia perché su 12 bambini 9 usciranno rimanendone solo 3. Che poi, non cagiona un maggior danno erariale chiudere una struttura nuova, appena ristrutturata e non usarla più provocandone così il decadimento per mancato utilizzo e gettando al vento i soldi spesi per rinnovarla?
Peraltro, se non si dà la possibilità di sceglierla la scuola, non si può sapere se ci sarebbero stati nuovi iscritti o spostamenti. Eh si, perché ogni anno a Parco Caserta arrivavano anche bambini provenienti da altre scuole. Ben avrebbero potuto e possono ancora gli amministratori lasciare Parco Caserta tra le scuole disponibili, posto che comunque non si indica solo una scuola di preferenza ma tre, e poi valutarne o meno l’apertura sulla base del numero dei richiedenti . Ma no, Parco Caserta non si considera, si chiude e basta, senza se e senza ma.
Scrivo quindi per rappresentare il rammarico nel vedere chiusa questa scuola che ha visto crescere e gioire negli ultimi sette anni i miei nipoti e mio figlio che suo malgrado si trova costretto a cambiare asilo nel suo ultimo anno.
Personalmente ritengo che il Comune non abbia mai voluto valorizzare questo asilo. Basti pensare che lo scorso anno frequentavano ben 21 bambini e la scuola veniva ristrutturata (spendendo dunque i nostri soldi per una scuola che dopo solo un anno viene chiusa… e il danno erariale?)al fine di far partire il servizio di refezione scolastica. Parte il servizio in tutte le scuole ma a Parco Caserta no. Perché? I bambini SONO POCHI. Solo un articolo su Gazzetta del Sud di una di noi mamme ha fatto rendere conto i nostri amministratori, a marzo(!), che anche i pochi bambini di Parco Caserta avevano diritto alla mensa.
Che poi, i nostri 12 sono pochi, ma è da notare che solo due scuole dell’infanzia hanno una classe con più di venti bambini, per il resto non sono più di 15 bambini per ogni classe in tutte le scuole.”
Clara Concettino
Le opinioni espresse in questa pagina non impegnano in alcun modo la nostra testata rispecchiando esclusivamente il pensiero dell’autore a cui viene rimandata ogni responsabilità per quanto in essa contenuto. La testata resta comunque disponibile a pubblicare integrazioni, risposte e rettifiche a quanto riportato e a firma di chiunque sia direttamente o indirettamente coinvolto.