Rosarno: cementati i bunker della cosca Pesce
I carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria su delega della Direzione Distrettuale Antimafia hanno cementato i bunker sequestrati alla cosca Pesce in occasione della cattura di Francesco Pesce 34 anni, inserito nell’elenco dei “latitanti pericolosi” stilato dal ministero dell’interno e capo dell’omonima cosca. Le spese per il ripristino dei luoghi a carico degli interessati. Negli ultimi due anni 6 sono in bunker rinvenuti e sequestrati alla potente cosca di Rosarno, già colpita da diverse operazioni dei Carabinieri che operano in linea con gli indirizzi fissati dall’Autorità di Governo nel Piano straordinario contro le mafie - nella disarticolazione delle strutture militari della ‘ndrangheta, nella ricerca dei latitanti, nell’interruzione delle condotte delittuose (tra cui il traffico internazionale di stupefacenti, le estorsioni e l’usura) e nella individuazione delle ricchezze illecitamente accumulate.