Udc: manca coesione su un progetto comune per Catanzaro
"L’eventuale apertura di una Facoltà di Medicina a Cosenza indica l’assenza di una visione politica regionale e mostra i limiti di una classe dirigente proclive a consolidare posizioni di potere attraverso decisioni populistiche che nulla hanno a che fare con la buona amministrazione della cosa pubblica. - Comunica una nota di Fabio Lagonia, Udc Catanzaro - L’istituzione di Medicina a Cosenza, ad oggi assai improbabile per ragioni economiche, rappresenterebbe la firma di una malapolitica, quella che anziché armonizzare i territori calabresi valorizzandone le specifiche vocazioni, li metterebbe l’uno contro l’altro in un infausto processo demolitivo. Ma a dire la verità questa firma c’è già: è quella del governatore Scopelliti che, il primo giugno scorso, ha firmato il protocollo d’intesa con “La Sapienza” di Roma per l’erogazione di alcuni corsi sanitari presso l’ASP cosentina.
In altri termini, Scopelliti ha di fatto messo la prima pietra per l’inaugurazione della Facoltà medica a Cosenza, e con ciò dichiara due cose: la volontà di distruggere la Medicina di Catanzaro e il desiderio di depotenziare ancora di più il capoluogo di regione. - Continua la nota - Il fatto denota l’assenza di un autentico spirito pubblico regionalista dal momento che un buon governatore dovrebbe valorizzare, e non azzoppare, le specificità dei territori secondo un principio di integrazione complementare fra gli stessi. Creare doppioni e duplicare strutture è un modo per creare sprechi e impedire l’eccellenza.
In quest’ottica non si può che mostrare totale disapprovazione rispetto a scelte che danneggiano l’intera collettività regionale, fatte allo scopo di occupare ogni spazio disponibile in preda ad un raptus bulimico senza precedenti. Tralasciando la delegittimazione sistematica e permanente del capoluogo di regione ad opera di Scopelliti, ciò che più scandalizza è la mancanza di reazioni da parte del Rettore della “Magna Graecia”, prof. Quattrone: il suo silenzio parla assai chiaro, così come già chiaro era stato l’appoggio alla vergognosa “candidatura istituzionale dell’Ateneo” in quota Scopelliti nelle ultime elezioni comunali di Catanzaro. Né si sono sentite levate di scudi da parte del Preside e dei docenti, né dell’Ordine dei Medici; e nemmeno da parte dell’ASP di Catanzaro, che pure avrebbe potuto adottare lo stesso comportamento dell’ASP di Cosenza per richiedere i corsi sanitari che il Ministero della Salute nel 2010 non ha assegnato all’Università “Magna Graecia” per poterli poi “magicamente” assegnare all’ASP di Cosenza (sembra tutto organizzato a tavolino!) tramite intercessione del senatore Antonio Gentile, del governatore Scopelliti e con la complicità dei loro asserviti sodali, molti dei quali sono addirittura catanzaresi. Assai silenziosi, inutili, inefficienti, improduttivi, dannosi. - Conclude la nota - Sicuramente è difficile capire se questa vicenda è frutto di miseria politica, di rarefazione del buon senso, di silenzio comprato a caro prezzo, o di cos’altro.
Il fatto oggettivamente drammatico è questo: manca la coesione politica su un progetto comune che riguardi il destino di Catanzaro. O, molto più verosimilmente, manca proprio un progetto. E se manca un progetto dobbiamo convenire tutti che c’è incapacità politica."