Giuseppe Valentino, Cgil, risponde a Grazioso Manno
"Le dichiarazioni del presidente Grazioso Manno - dichiara Giuseppe Valentino, segretario Cgil Catanzaro, non potevano essere diverse dalle precedenti. Non entrano nel merito delle questioni sollevate dalla Cgil e soprattutto si spingono in fantasiose questioni personali che supererebbero i corretti rapporti istituzionali tra il sindacato e la presidenza del Consorzio di Bonifica.
Il presidente Manno dovrebbe aggiornare la sua agenda prima di intervenire con certe amenità. Gli ricordiamo, ma lui questo lo sa bene, che la rescissione al contratto d'appalto ai danni della società Astaldi spa risale a quattro anni fa (maggio 2008). Decisione osteggiata dalla Cgil per motivi oggettivi, tanto è che quella scelta sciagurata ha portato nelle tasche di Astaldi 37 milioni di euro ed il blocco dei lavori (il cantiere della Diga del Melito versa nelle condizioni che tutti conosciamo). All'Astaldi spa non servono difensori d'ufficio o buoni amici... nessun altro sarebbe stato migliore del Consorzio di Bonifica, che ha "regalato" alla società un mare di soldi, quelli dei cittadini calabresi.
Alla Cgil preme tutelare i lavoratori e gli interessi generali di chi rappresenta e continuerà a farlo chiunque sia il Segretario Generale. Le battaglie della Cgil, per la difesa dei diritti negati e per l'emancipazione e lo sviluppo della nostra terra, non si concludono con i personali percorsi dei suoi dirigenti. Non si illuda, quindi, il Presidente Manno! Se non ci sarà più il Segretario attuale a parlare della Diga del Melito, troverà sempre qualcun altro disposto a farlo, ma che chiederà le stesse cose di sempre: giustizia, diritti e lavoro. Il presidente Manno è preoccupato del nostro accanimento nei suoi confronti.
Lo tranquillizziamo, noi vogliamo semplicemente sapere cosa sarà di un'opera pubblica che dopo 40 anni ha prodotto un territorio distrutto, sperpero di denaro pubblico, clientele, disoccupazione, quando era stata concepita per creare lavoro, sviluppo e benessere.
Dal canto nostro non siamo per nulla preoccupati del fatto che il Presidente Manno, come minaccia, non risponderà più alle nostre considerazioni. Non cerchiamo risposte da lui, a rispondere di questa vicenda devono e dovranno essere la politica e le Istituzioni, le stesse che, nonostante tutto, gli hanno lasciato e gli lasciano dirigere impunemente il Consorzio".