Radio Gabbiano Verde distrutta da un attentato
Un attentato incendiario ha completamente distrutto l’emittente radiofonica “Radio Gabbiano Verde”, diretta dal giornalista Pasquale Barbalace, 72 anni.
Ignoti, nella notte di sabato, dopo aver forzato una finestra, si sono introdotti nei locali dell’emittente radiofonica, al numero 10 di via Baglio, nel centro storico di Nicotera, cospargendo apparecchiature e suppellettili di liquido infiammabile ed appiccandovi il fuoco.
La pressione causata dalla combustione del liquido in ambiente chiuso, ha provocato una forte esplosione che ha devastato mobili e attrezzature e danneggiato, in alcune parti, la struttura dell’edificio. Ignote, al momento, le motivazioni che avrebbero animato gli autori del gesto criminale, sul quale indagano i carabinieri, che avrebbe potuto avere risvolti tragici nel caso, nelle vicinanze, si fosse trovato a transitare qualcuno.
L’emittente televisiva è di proprietà per il cinquanta per cento del direttore Barbalace e per il rimanente dal socio e amministratore delegato Antonino Battaglia, il quale dopo aver ricordato di “non aver mai avuto problemi con alcuno”, ha dichiarato di essere “sorpreso e addolorato” dall’episodio che coinvolge un’emittente che da 34 anni rappresenta un punto di riferimento per la cittadinanza di Nicotera, raggiungendo le comunità della Piana di Gioia Tauro e numerose località del Vibonese e del Reggino, fino a Villa San Giovanni.
Piena e convinta solidarietà a Pasquale Barbalace e all’emittente radiofonica, viene espressa dal segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, vicesegretario nazionale Fnsi, il quale sollecita le forze dell’ordine e la magistratura a “fare subito piena luce sull’attentato confermando, come dimostrato nei mesi scorsi con l’arresto degli autori di minacce e intimidazioni ad alcuni giornalisti vibonesi, che quando lo Stato decide di impegnarsi seriamente, impiegando uomini e mezzi, i risultati si vedono e i cittadini possono ricominciare ad avere fiducia”.
Carlo Parisi, in particolare, sollecita gli investigatori ad accertare se l’azione criminale compiuta ai danni di “Radio Gabbiano Verde” sia da ricondurre ai servizi giornalistici svolti dall’emittente, dunque “da attribuire al gravissimo tentativo di mettere a tacere con la violenza quanti, con passione e coraggio, onorano la professione con l’informazione e la denuncia”.