Il Cipe premia la programmazione della Regione: fondi per fiume Crati
Quattro milioni di euro. È questa la somma stanziata per la sistemazione idraulica del fiume Crati nei territori di Corigliano e Cassano Ionio nell’ambito della programmazione predisposta dalla Regione e finanziata dal Cipe, nel complesso, con poco meno di 200 milioni di euro.
Lo conferma il consigliere regionale dell’Udc, Gianluca Gallo, che dopo essersi occupato della vicenda da sindaco di Cassano, ne ha seguito e sostenuto l’iter da componente dell’assemblea consiliare regionale, incontrando a tal riguardo, proprio ieri, il commissario straordinario delegato per l'attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico nella Regione Calabria, Domenico Percolla. “E’ stato un incontro cordiale e proficuo – rende noto Gallo – nel corso del quale, preso atto dell’avvenuto stanziamento degli interventi alla foce del Crati, inseriti nel più vasto ambito dell’accordo di programma quadro sottoscritto il 25 novembre 2010 tra la Regione e il Ministero dell’ambiente, si è fatto il punto sui prossimi passaggi della pratica, da portare a compimento senza ritardo”. Aggiunge Gallo: “Con ogni probabilità, la Provincia di Cosenza sarà ente attuatore della progettazione. I Comuni di Cassano e Corigliano, per come da me auspicato, dovrebbero essere coinvolti nell’attività di monitoraggio. Per quel che mi riguarda, continuerà l’opera di stimolo affinché, nel passaggio alla fase esecutiva, si possa giungere anche alla messa in sicurezza degli argini del grande fiume, la cui debolezza strutturale fu causa, nel dicembre del 2008, dell’esondazione che colpì rovinosamente le contrade sibarite di Lattughelle e Permuta, i laghi di Sibari ed altre località rurali del coriglianese”.
Conclude l’esponente dell’Udc: “La sistemazione idraulica della foce del Crati è un tassello del mosaico della programmazione curata dal governo regionale presieduto da Giuseppe Scopelliti, con l’impegno determinante dell’assessore regionale ai lavori pubblici Pino Gentile, per fronteggiare l’emergenza idrogeologica in cui da sempre la Calabria versa. È un primo importante passo, insieme ad altre misure che riguarderanno decine di comuni, Sibaritide compresa, dal quale ripartire per poter conseguire ulteriori risultati nell’ottica della necessaria messa in sicurezza di cui ampie porzioni del territorio hanno ancora bisogno”.